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Referendum Separazione Mestre Venezia: Mestre Comune o Venezia con Mestre?

27 settembre 2019

**Referendum separazione Mestre Venezia.** Sono mestrino, sono nato e cresciuto **a Mestre**. La mia famiglia è molto legata alla città e non solo oggi. Napoleone Ticozzi (mio trisavolo) è stato per 12 anni sindaco di Mestre (quando il Comune esisteva) alla fine del 1800: è stato ricordato nell’intitolazione di una scuola ed è ricordato tra l’altro per l’ideazione e costruzione di viale Garibaldi, ispirato ai boulevard parigini. Detto questo e pur avendo in passato votato nei referendum per la separazione di Mestre da Venezia, sono oggi contrario nel referendum alla separazione dei due comuni. Come noto, è stata fissata per il 1 dicembre 2019 la data per il voto del **referendum consultivo** per la formazione del **Comune di Mestre (Terraferma)** e la **separazione dal Comune di Venezia**. Non si legge molto sul tema e le richieste che vedo fare ai più dagli abitanti del Comune di Venezia sono del tipo: cosa otterrà Mestre? Ma questo o quello a chi resterà? Ad esempio, l’aeroporto resterà a Mestre o a Venezia? Mi impressionano questi discorsi e credo che la scelta non debba basarsi sulla convenienza economica che deriva da quel che in ipotesi riceverà oggi Mestre Comune ma, se vogliamo anche prescindere dagli aspetti diversi rispetto a quelli economici, dalle prospettive future. La domanda, allora, che dovrebbe porsi l’abitante della terraferma che deve votare il referendum per la separazione è: ma in futuro Mestre (o la terraferma) potrà svilupparsi e ottenere qualcosa in più se sarà Comune di Mestre oppure se la separazione da Venezia non vi sarà?

Referendum Separazione Mestre Venezia
Referendum Separazione Mestre Venezia

Referendum consultivo per la separazione del Comune di Mestre da Venezia: Mestre oggi.

Anzitutto, vorrei sottolineare che la scelta da parte degli abitanti del Comune di Venezia nel voto del referendum per la separazione non dovrebbe essere solo economica.
Certamente tutti sottolineano come nel passato (non recente però) Mestre non sia stata al centro delle iniziative del Comune di Venezia.
Questa è la ragione per la quale nei precedenti referendum ho votato per la separazione di Mestre da Venezia: la situazione allora era diversa.
Negli ultimi decenni molte cose sono cambiate in positivo a Mestre. Ne ricordo solo alcune: Piazza Ferretto diventata piazza; la nascita di zone pedonali; la riapertura del Marzenego e la trasformazione di via Poerio (certo, per rimanere a territori vicini che conosciamo, non è il Sile ma è pur sempre meglio di prima!); la valorizzazione della Torre di Mestre con l’abbattimento degli edifici limitrofi e la creazione della piazzetta; oggi il rifacimento del mercato; lo sviluppo di via Ancona e via Torino; la costruzione di una sede di Ca' Foscari in via Torino; la creazione del Parco di San Giuliano; la nascita del Museo M9.
Dal profilo urbanistico e architettonico è cambiato molto, in meglio e in pochissimo tempo.
Certo ci sono molte cose che non vanno: i negozi che chiudono, il senso di insicurezza per la criminalità, ecc. Ma si tratta, questo ci tengo a sottolinearlo, di fenomeni che derivano più da problematiche generali della nostra società e del nostro paese, che da problematiche sulle quali un Comune può incidere. Su tali fenomeni il Comune di Mestre potrebbe incidere di più di quello che potrebbe fare il Comune di Venezia? Direi proprio di no.
Mi sento di dire, quindi, che la situazione non è più quella di 30 anni fa. Mestre conta nel Comune di Venezia: ha un peso e ottiene considerazione. Questo deve essere tenuto presente nel voto del referendum per la separazione.

Referendum Venezia Mestre per la separazione: le prospettive future di Mestre Comune e di Mestre con Venezia.

Come dicevo, nella scelta di come votare al referendum per la separazione non dobbiamo pensare a quanto oggi otterrà l’uno o l’altro ma, se anche vogliamo restare agli aspetti economici, alle prospettive future.
Diciamo la verità: quando andiamo all’estero e ci chiedono di dove siamo, diciamo che siamo di Mestre o di Venezia? E, se anche diciamo che siamo di Mestre, quando poi ci viene chiesto …di dove ? (dai, è capitato a tutti!) non rispondiamo che è un posto vicino a Venezia?
Questo per dire che anche i mestrini (o gli abitanti della terraferma), pur non considerandosi veneziani perché ci tengono alla propria identità, possono avere un valore aggiunto dal legame con Venezia. Ovviamente non solo per far capire dove abitano, ma anche per far pesare, anzitutto politicamente a livello locale e centrale, le loro necessità.
Conoscete il Comune di Giugliano in Campania?
E i Comuni di Trento o Bergamo?
I Comuni di Trento e Bergamo hanno meno abitanti del Comune di Giugliano in Campania. Secondo Voi è più facile che abbiano attenzione i primi oppure il Comune che non è capoluogo di provincia e che è molto meno noto?
Il Comune di Mestre (e terraferma) sarebbe il Comune italiano più popoloso che non sia anche capoluogo di provincia. Come nel caso di cui sopra (il Comune di Giugliano in Campania ha pochi meno abitanti di quelli che avrebbe il Comune di Mestre), in prospettiva futura, le esigenze di Mestre potranno essere meglio tutelate da Mestre Comune o dal Comune di Venezia (con la terraferma) che abbia chiaramente al centro le esigenze anche di Mestre?
La risposta mi sembra scontata ed è per questo che mi spaventa il fatto che, per scegliere come votare al referendum per la separazione, ci si limiti a chiedere cosa toccherà nella spartizione all’uno e cosa all’altro.
Il problema non è questo ma semmai il futuro.

Referendum separazione Mestre Venezia: abitanti Venezia con Mestre.

Il mio discorso credo sia condivisibile ma muove da un presupposto che non tutti oggi condividono.
Mestre conta o -questo è da considerare maggiormente- può contare nel Comune di Venezia?
Il titolo di questo mio breve scritto in merito al referendum è: Mestre Comune o Venezia con Mestre? L’alternativa che ho posto a Mestre Comune è Venezia con Mestre e non Mestre con Venezia.
Non che una città sia meglio dell'altra, mi sento cittadino di entrambe: era solo per sottolineare che Mestre e la terraferma hanno circa 180.000 abitanti e Venezia centro storico appena 50.000 abitanti (80.000 circa con l’estuario). Il Comune di Venezia al 70% è formato da abitanti della terraferma.
Quindi, nel Comune con Mestre e Venezia, Mestre può pesare e far porre i suoi problemi al centro delle questioni da affrontare.
Se anche volessi guardare egoisticamente agli interessi di Mestre e della Terraferma senza considerare null’altro, immedesimandomi per un momento nel mestrino ‘separatista’, credo che questi dati siano fondamentali. Mestre può contare moltissimo: potrebbe proporre un suo candidato sindaco, potrebbe presentare alle elezioni un suo movimento, potrebbe più semplicemente imporre alle forze politiche l'impegno al raggiungimento di determinati obiettivi per avere il sostegno degli abitanti di Mestre e della Terraferma, potrebbe chiedere la nomina di un prosindaco per Mestre e la terraferma se questo è ritenuto utile, ecc.
Insomma, potrebbe farsi valere di più.
È vero che in passato spesso i sindaci erano veneziani ma questo, proprio per i numeri di cui sopra, non è colpa di Venezia ma degli abitanti della terraferma, che non si sono proposti e non hanno fatto pesare i numeri, come potevano.
Non cambierebbe la situazione se nascesse, in esito al referendum per la separazione, il Comune di Mestre (e terraferma): le cose non migliorerebbero come automatismo che deriva dalla separazione, ma solo se ci fossero persone capaci che si impegnano per il bene della città.
Ma se queste stesse persone si impegnassero per Mestre e la Terraferma, nell’ambito del Comune di Venezia, non sarebbe ancora meglio?
Mestre potrebbe essere assieme a Venezia al centro delle iniziative del Comune di Venezia.
Come detto, un tale Comune (con una popolazione non esigua, con le problematiche e il ruolo e il nome di Venezia) , avrebbe un peso ben maggiore e ciò con vantaggio per tutti i cittadini dell’attuale Comune di Venezia. Ciò vale per gli abitanti di Mestre ma anche per quelli di Venezia, che con la separazione si troverebbero con un Comune con pochissimi abitanti e, quindi, di minor peso.
Certamente, quando la vita e la società moderna in cui viviamo ci fanno sentire il peso dei problemi, viene istintivo cambiare per ripartire da zero: una macchina nuova non risolve i problemi, ma ci lascia da soli e con strumenti meno performanti ad affrontarli.
Insomma, il voto per la separazione nel referendum non è una soluzione ai problemi: ci lascerebbe (tutti: abitanti mestrini e veneziani) più piccoli, meno conosciuti, con minor peso e, quindi, più deboli ad affrontare gli stessi problemi di oggi.
di Marco Ticozzi
avvocato a Mestre Venezia e Treviso

Marco Ticozzi Avvocato Venezia

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