Blog

ATP avvocato: inammissibilità, presupposti e procedimento inammissibile

19 marzo 2024

Accertamento Tecnico Preventivo: che cos’è? quali sono i presupposti? Ecco una guida completa all’accertamento tecnico preventivo e una interessante sentenza del Tribunale di Venezia sulla valutazione della ammissibilità e inammissibilità dell’ATP in relazione alla valutazione dei suoi presupposti. Generalmente le richieste di un accertamento tecnico preventivo (ATP) vengono ammesse con un certo automatismo, vale a dire senza valutare la presenza dei comuni presupposti dei provvedimenti cautelari (fumus boni iuris e periculum in mora), la cui mancanza potrebbe portare alla dichiarazione di inammissibilità dell'atp. Mettiamo a confronto due recenti provvedimenti di segno opposto emessi dal Tribunale di Venezia in due contenziosi paralleli, che ho seguito come avvocato di una delle parti.

Accertamento Tecnico Preventivo ATP presupposti
Accertamento Tecnico Preventivo: cos'è? quali sono i presupposti?

Accertamento Tecnico Preventivo: che cos’è un ATP?

L’accertamento tecnico preventivo è una procedura cautelare diretta a far svolgere una verifica di carattere tecnico al di fuori e prima dell’instaurazione di una causa.

Per diverse ragioni, infatti, una persona potrebbe avere urgenza di far verificare una determinata situazione (lo stato dei luoghi, lo stato fisico di una persona, ecc.): una urgenza da non poter attendere i tempi ordinari di una causa.

Di solito, infatti, in una causa ordinaria, la fase istruttoria è svolta dopo diversi mesi o anni dall’inizio della causa. Questo perché l’iter della causa prevede che siano scambiati gli atti introduttivi, svolte alcune udienze, scambiate altre memorie: solo dopo aver svolto questa attività il giudice decide se far svolgere una consulenza tecnica d’ufficio.

L’accertamento tecnico preventivo (ATP) può essere proposto quando questo tempo, di solito necessario nel rito ordinario, rischia di pregiudicare la possibilità di far svolgere in causa l’accertamento tecnico: e se la casa pericolante crolla? E se la persona malata muore?

Peraltro, dopo una modifica normativa e alcune sentenze della Corte Costituzionale è oggi possibile con l’accertamento tecnico preventivo non solo far fotografare la situazione attuale ma anche disporre che il consulente compia valutazioni sulle cause dei danni o di ciò che ha portato alla situazione attuale e anche in merito ai costi per le relative riparazioni. Chiaramente tali indicazioni ulteriori possono spingere le parti, dopo l’accertamento tecnico preventivo o ATO a conciliare la questione senza che si apra la causa di merito in cui di tali danni si discuterà: almeno quando la responsabilità sia certa o molto probabile, perché il danneggiante potrebbe preferire evitare i costi della ulteriore causa di merito.

Accertamento tecnico preventivo presupposti: quando si può disporre un ATP?

Come in parte risulta da quanto evidenziato, i presupposti per l’accertamento tecnico preventivo o ATP sono due: il fumus boni iuris e il periculum in mora.

Per poter proporre una richiesta di accertamento tecnico preventivo o ATP è anzitutto necessario che ci sia il fumus boni iuris: serve, detto in altri termini, che da una valutazione sommaria risulti che ci sono delle ragioni di fondatezza della domanda. Non serve un accertamento effettivo ma basta una valutazione sommaria: in genere, in realtà, questo presupposto non viene molto valutato dai Tribunale che sono abbastanza soliti ammettere le richieste di l’accertamento tecnico preventivo o ATP al solo ricorrere del secondo dei presupposti.

In secondo luogo, tra i presupposti c’è anche il periculum in mora: ricorre quando chi agisce rischia di subire un pregiudizio ove dovesse attendere i tempi di una causa ordinaria.

Le ragioni di questo periculum in mora possono essere diverse: l’immobile rischia di crollare o deperirsi e occorre procedere alle riparazioni senza poter attendere le verifiche del CTU; l’immobile è abitato e senza le riparazioni è disagevole viverci; ecc.

Quanto tempo è necessario per un accertamento tecnico preventivo?

La procedura di accertamento tecnico preventivo o ATP ha natura cautelare ed è urgente, ma i tempi sono comunque di alcuni mesi.

Dopo il ricorso viene fissata una udienza e realizzato il contraddittorio con i convenuti. Se viene ammessa la CTU, poi, il consulente ha di solido diversi mesi di tempo per fare la perizia.

Per cui il tempo per un l’accertamento tecnico preventivo o ATP è di solito di almeno 6 – 8 mesi.

Quanto costa fare un ATP?

I costi di un accertamento tecnico preventivo o ATP possono essere anche rilevanti o molto rilevanti.

Sia i costi legali che quelli del perito di solito sono proporzionati al valore della causa: per cui i costi possono essere di poche migliaia di euro ma anche di diverse migliaia di euro.

Quali sono i vantaggi di un accertamento tecnico preventivo?

L’accertamento tecnico preventivo o ATP è anzitutto utile perché soddisfa quel problema di urgenza, che è uno dei suoi presupposti.

Dopo aver fatto l’ATP è possibile modificare lo stato di fatto dei luoghi, senza il rischio di pregiudicare la possibilità di fornire prove connesse appunto allo stato di fatto dei luoghi.

Nel contempo l’accertamento tecnico preventivo consente anche di avere degli strumenti di valutazione per la causa: sono state dimostrate le mie ragioni? Ha senso procedere con una causa?

In una causa ordinaria, invece, l’accertamento tecnico del CTU avviene quando la causa è in fase avanzata: se va male il rischio è di essere soccombenti nella causa e di pagare non solo il consulente, ma anche le spese legali avversarie di un giudizio ben più lungo, complesso e costoso.

Accoglimento della richiesta di ATP pur con contestazione circa la presenza dei presupposti

Con un primo provvedimento, sull’accertamento tecnico preventivo o ATP il Tribunale Venezia 22 ottobre 2018, dott. Doro causa rg 8529/2018, ha indicato in un contenzioso che ho seguito come avvocato dell'ATP, come vada "osservato che le eccezioni di inammissibilità formulate dalle parti resistenti devono essere respinte, giacché: a) nel procedimento di A.T.P. il requisito del fumus boni juris non va letto in chiave “sostanziale” ma “processuale”, nel senso che deve essere valutata non già la fondatezza della pretesa di merito, ma l’ammissibilità e la potenziale rilevanza dell’attività istruttoria che il ricorrente chiede di effettuare ante causam; b) le questioni relative alla prescrizione e alla decadenza dell’azione ex art. 1669 c.c. attengono alla fondatezza della pretesa di merito, e dunque non possono essere prese in esame ai fini di valutare il requisito del fumus boni juris, il quale nel caso di specie deve ritenersi sussistente, in quanto l’accertamento peritale richiesto appare strumentale alla proposizione della domanda di merito ex art. 1669 c.c." (Tribunale Venezia 22 ottobre 2018, dott. Doro). Questa decisione ha quindi respinto la richiesta di dichiarare inammissibile l'atp.

Rigetto e dichiarazione di inammissibilità di un accertamento tecnico preventivo in assenza dei presupposti

Con un secondo e più recente provvedimento sull’accertamento tecnico preventivo o ATP, il Tribunale Venezia 4 marzo 2019, dott.ssa Quota causa rg 11475/2018, come detto in una causa analoga e parallela da me seguita come avvocato e proposta da altro condomino, ha invece indicato che l'inammissibilità dell'atp: "il ricorso, infatti, è inammissibile, per evidente prescrizione dell’azione di merito cui l’istruzione preventiva è finalizzata. Gli stessi ricorrenti non hanno allegato specificatamente a chi siano ascrivibili le cause dei vizi né di averne avuto conoscenza in una data successiva alla consegna del bene, acquistato il 14/09/2007. Inoltre, essi non hanno indicato alcun impedimento oggettivo per cui, a fronte dell’immediata consegna del bene, essi non avrebbero potuto commissionare, prima del 2018, le perizie tecniche di parte depositate con il ricorso. Qualsiasi azione, dunque, risulta prescritta sia ex art. 1495 che ex art. 1669 c.c.. Ne conseguono il rigetto del ricorso e la condanna dei ricorrenti, in solido, alla refusione delle spese di lite in favore delle resistenti costituite, liquidate secondo i parametri tabellari medi, limitatamente alle fasi di studio ed introduttiva" (Tribunale Venezia 4 marzo 2019, dott.ssa Quota su inammissibilità, presupposti dell’ accertamento tecnico preventivo).

ATP avvocato: Tempi e Costi

Con una certa frequenza mi viene chiesto quali siano i tempi e i costi di un accertamento tecnico preventivo (ATP avvocato in Tribunale).

Come anticipato, i tempi degli ATP o accertamento tecnico preventivo in Tribunale sono generalmente brevi: la convocazione delle parti tramite l'avvocato e del CTU avviene generalmente in pochissimi mesi; una volta affidato l'incarico al CTU, però occorre attendere i tempi tecnici della perizia che possono variare da pochi mesi (3 o 4 generalmente) ma che possono diventare anche molto più lunghi se la questione è complessa (raramente i tempi dell'ATP arrivano anche a un anno o due).

I costi relativi alle spese legali di assistenza (avvocato) non sono elevati: se non vi sono questioni particolari, l'avvocato si limita a presentare il ricorso e ad assistere a un'udienza. I costi non sono solo quelli dell'avvocato: vi sono anche quelli del CTP (che generalmente deve assistere le parti) e di CTU, per cui possono lievitare molto a seconda delle difficoltà e dell'importanza della questione.

Accertamento Tecnico Preventivo: Conclusioni

Inammissibilità e presupposti dell’accertamento tecnico preventivo: come abbiamo indicato, l'ATP, quale procedimento di natura cautelare, ha comunque tra i propri requisiti anche quello del fumus boni iuris e del periculum in mora, la cui mancanza potrebbe portare alla dichiarazione di inammissibilità dell'atp. Anche la letteratura generalmente indica che il giudice deve pronunciarsi sull’ammissione del mezzo di prova richiesto, a seguito di una valutazione avente ad oggetto proprio i presupposti del periculum in mora e del fumus boni iuris, compiuta sulla scorta dei fatti e delle circostanze allegati nel ricorso e altresì delle eventuali deduzioni difensive rassegnate dalla parte resistente (Trisorio Liuzzi, Istruzione preventiva, in Digesto civ., X, Torino, 1993, 255). Pur se generalmente l'indagine peritale viene disposta anche in presenza di contestazioni sul fumus boni iuris e sul periculum in mora da parte dell'avvocato del resistente, sembra corretto, quantomeno laddove tali elementi appaiano mancare in modo evidente, procedere al rigetto e alla dichiarazione di inammissibilità della richiesta di un accertamento tecnico preventivo (ATP).

di Marco Ticozzi

Marco Ticozzi Avvocato Venezia

Richiedi una consulenza

contattaci