Affidamento condiviso distanza massima
Affidamento condiviso distanza massima: nei giudizi di
separazione e divorzio capita con frequenza che, pur con un affidamento
condiviso, si ponga la questione del trasferimento di un genitore con i figli
in un'altra città. Può avvenire sempre? Serve una autorizzazione? Quale è la
distanza massima?
Come noto nella maggior parte dei casi l’affidamento è
condiviso ma vi è comunque una collocazione prevalente dei figli. L’allontanamento
oltre una certa distanza massima crea delle difficoltà nell’assicurare il diritto
di visita. In parte questo può essere rimediato con una diversa gestione delle
visite (magari meno frequenti e più lunghe) ma chiaramente il superamento di
una distanza massima di fatto rende difficile o impossibile una frequentazione
assidua.

Affidamento condiviso distanza massima: cosa prevede la legge?
Questo articolo è
redatto in relazione alla collaborazione con il network degli avvocati divorzisti.
Seguirà nel testo
anche l’indicazione delle varie province coperte da questo servizio.
Tornando alla
questione oggetto di questo articolo, evidenziamo che la legge non si esprime
in maniere univoca sull’argomento, motivo per il quale ogni tribunale segue una
propria prassi che, pertanto, può variare di città in città: (Avvocato
divorzista Catania)
Affidamento condiviso distanza massima: per alcuni giudici il genitore collocatario,
generalmente la madre, può liberamente trasferirsi in altra città senza
richiedere alcuna autorizzazione, purché si mantenga inalterata la possibilità
per l’altro genitore, di esercitare il proprio diritto-dovere di visita. Chiaramente
perché ciò sia possibile diventa essenziale che la distanza non sia troppo
rilevante: rinviamo al post dedicato alla sottrazione dei minorenni: (Avvocato
divorzista Trento)
Per altri giudici,
invece, va fatta richiesta di autorizzazione e revisione delle condizioni di
separazione/divorzio. La parte più complicata della questione è quella legata
alla logistica e, quindi, a chi tra i due genitori dovrebbe, dopo il
trasferimento, mettersi in viaggio per far visita al figlio: (Avvocato
divorzista Parma)
Ora, poiché la legge
come detto non dispone in merito, le soluzioni potrebbero essere due. La prima
è che sia il giudice in una sentenza emessa per l’autorizzazione di
trasferimento, a decidere; la seconda è che in assenza di questa, si arrivi ad
un accordo tra le parti: (Avvocato
divorzista Padova)
Affidamento condiviso distanza massima: cosa indica la giurisprudenza?
Affidamento condiviso distanza massima: vista la frequenza con cui si presenta tale
questione, la Cassazione di recente si è pronunciata in merito, disponendo che,
nel caso in cui il genitore collocatario (in genere la madre) sia facilitato
nel ricercare un posto di lavoro traferendosi in altra città o regione, il
giudice può autorizzare il trasferimento: (Avvocato divorzista
Cuneo Fossano)
Inoltre, nell’ottica
di tutelare la qualità della vita del minore, risulta di poca importanza la
questione legata alle spese che il genitore non collocatario dovrebbe
affrontare per sostenere il viaggio: (Avvocato
divorzista Biella)
Affidamento condiviso distanza massima: non soltanto, ma il diritto-dovere di visita del
genitore non collocatario, ha una rilevanza minore rispetto alla necessità di
garantire al figlio una vita equilibrata e serena, circostanza che può essere
facilitata dal trasferimento stesso: (Avvocato
divorzista Venezia)
È ovviamente
importante che il diritto-dovere di visita non sia del tutto compresso, in
virtù del fatto che debbano mantenersi continuativi e sani, i rapporti con
entrambi i genitori (art. 337 quater cod. civ.): (Avvocato
divorzista Genova)
Affidamento condiviso distanza massima: in conclusione, va tenuto conto dell’interesse
del minore, prima, delle ragioni alla base del trasferimento poi, e degli
inevitabili effetti che tale trasferimento comporta sul genitore non
collocatario, per tutto ciò che concerne la qualità della frequentazione e
delle modalità di visita con il figlio: (Avvocato
divorzista Bologna)
Affidamento condiviso distanza massima: Cassazione 14 febbraio 2022, n. 4796
Sul punto anche una
recentissima sentenza di Cassazione si è espressa, indicando il seguente
principio di diritto sulla questione dell’affidamento condiviso e distanza
massima: “il diritto del minore al
mantenimento di rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori (art. 337 quater c.c.), che in
via sistematica si colloca all'interno di quello al rispetto della vita
familiare di rilievo convenzionale (art. 8 Cedu),
là dove si verifichi la crisi della coppia va riconosciuto dal giudice del
merito in composizione con l'interesse del genitore, collocatario e non, nella
loro reciproca relazione in cui l'interesse primario del figlio deve porsi
quale punto di "tenuta" o "caduta" della mediazione
operata.
Il giudice del merito
chiamato ad autorizzare il trasferimento di residenza del genitore collocatario
del minore deve pertanto valutare con l'interesse di quest'ultimo,
nell'apprezzata sussistenza della sua residenza abituale quale centro di
interessi e relazioni affettive, quello del genitore che abbia richiesto il
trasferimento e, ancora, del genitore non collocatario su cui ricadono gli
effetti del trasferimento autorizzato, per le diverse peggiorative modalità di
frequentazione del figlio che gliene derivino” (Cassazione 14 febbraio 2022, n.
4796). (Avvocato
divorzista Pisa)