Blog

In quali materie la mediazione è obbligatoria?

22 luglio 2025

Quali sono le materie per le quali la mediazione è obbligatoria? In questo articolo scoprirai le materie per cui la mediazione è obbligatoria nel 2025, con un elenco aggiornato che tiene conto della riforma Cartabia. Vedremo le materie, ma anche cosa succede se non viene fatta la mediazione e perché può essere utile rivolgersi a un avvocato esperto in mediazione.

Mediazione obbligatoria materie
Mediazione obbligatoria materie: quali sono?

Mediazione obbligatoria materie: introduzione

La mediazione obbligatoria è uno degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie introdotti dal legislatore per alleggerire il carico della giustizia ordinaria. In particolare, in alcune materie ben individuate, il tentativo di mediazione è condizione di procedibilità della causa: ciò significa che non è possibile proseguire con il giudizio se prima non si è esperito un tentativo di conciliazione presso un organismo abilitato.

Ma quali sono queste materie e perché la legge ha previsto l’obbligo della mediazione proprio in questi ambiti? La risposta risiede nella natura dei rapporti coinvolti: si tratta spesso di ambiti in cui le relazioni giuridiche sono complesse, durature o fortemente conflittuali, e dove un accordo extragiudiziale può essere preferibile a una sentenza. Questo spiega la centralità dell’argomento “mediazione obbligatoria materie” nel dibattito giuridico, soprattutto dopo gli interventi normativi più recenti.

L’obbligatorietà riguarda infatti solo determinate controversie, e non tutte: è il legislatore a stabilire in modo preciso quali rientrano tra le materie che impongono il tentativo di mediazione. Non si tratta quindi di una facoltà del giudice o delle parti, ma di una vera e propria condizione imposta per legge, pena l’improcedibilità dell’azione giudiziaria. Negli ultimi anni, con la riforma Cartabia, il numero di queste materie è stato ampliato, segno evidente della volontà di rafforzare la cultura della mediazione come strumento effettivo ed efficiente di composizione dei conflitti.

Materie della mediazione obbligatoria: elenco in vigore nel 2025 dopo la riforma Cartabia

Nel 2025, le materie soggette a mediazione obbligatoria sono quelle previste dal Decreto Legislativo 28/2010, come modificato dalla riforma Cartabia (D.lgs. 149/2022), che ha ampliato l’elenco iniziale già previsto dalla normativa.

Già obbligatorie prima della riforma Cartabia:

  • Condominio
  • Diritti reali
  • Divisione
  • Successioni ereditarie
  • Patti di famiglia
  • Locazione
  • Comodato
  • Affitto d’azienda
  • Contratti assicurativi
  • Servizi bancari e finanziari
  • Responsabilità medica e sanitaria
  • Diffamazione a mezzo stampa o altri mezzi pubblicitari

Aggiunte dalla riforma Cartabia:

  • Franchising
  • Consorzio
  • Subfornitura
  • Somministrazione
  • Rete
  • Associazione in partecipazione
  • Opera
  • Società di persone

In tutte queste ipotesi, il tentativo di mediazione è condizione di procedibilità. È importante notare che si tratta di un elenco chiuso. Per ogni altra controversia, resta ferma la possibilità di ricorrere alla mediazione su base volontaria, sempre con l’assistenza di un legale.

Si tratta di un elenco tassativo o aperto?

Secondo la giurisprudenza prevalente e la dottrina, l’elenco delle materie soggette a mediazione obbligatoria è tassativo. Non può essere esteso ad altre ipotesi per analogia. Lo confermano varie sentenze, da Tribunali come Varese, Pavia, Bergamo, e più recentemente anche il consolidamento interpretativo post-riforma Cartabia.

Questa impostazione deriva dal principio secondo cui ogni limitazione al diritto di agire in giudizio deve essere strettamente delimitata dalla legge. La mediazione obbligatoria, infatti, costituisce una deroga, e come tale non può essere applicata a casi non previsti esplicitamente dal legislatore.

La conseguenza è che, prima di avviare una causa, occorre sempre verificare con attenzione se la materia rientra tra quelle indicate. Una valutazione errata può portare all’improcedibilità della domanda, con inevitabili ricadute anche sul piano economico e processuale.

Ipotesi a obbligo differito

Esistono casi in cui la mediazione obbligatoria si applica solo in una fase successiva del processo. È il caso dei cosiddetti procedimenti a struttura bifasica o di natura cautelare. L’art. 5 del D.lgs. 28/2010 individua le eccezioni principali, tra cui:

  • procedimenti di ingiunzione (compresa l’opposizione), fino alla decisione sulla provvisoria esecuzione;
  • procedimenti per sfratto e licenziamento, fino al mutamento del rito;
  • consulenza tecnica preventiva (art. 696-bis c.p.c.);
  • procedimenti possessori fino alle misure previste;
  • procedimenti esecutivi;
  • procedimenti in camera di consiglio;
  • azione civile nel processo penale;
  • azione inibitoria collettiva (art. 37 Codice del Consumo).

In questi casi, la mediazione può essere richiesta solo se il procedimento prosegue ordinariamente. Conoscere bene queste eccezioni è essenziale per impostare correttamente la strategia difensiva.

Il caso del decreto ingiuntivo e dell’opposizione

Se una causa nasce con un decreto ingiuntivo, la mediazione non è immediatamente obbligatoria. Ma se il debitore si oppone e la materia rientra tra quelle obbligatorie, allora la parte opposta deve attivare la mediazione entro il termine stabilito.

Il nuovo art. 5-bis, introdotto dalla riforma Cartabia, chiarisce che spetta al creditore avviare la mediazione. Se non lo fa, il giudice può dichiarare improcedibile la domanda e revocare il decreto. È un’area delicata in cui è fondamentale agire con precisione, per non vanificare l’intera azione legale.

Condizione di procedibilità: cosa significa

In caso di mediazione obbligatoria, il processo non può proseguire se prima non viene esperito il tentativo di conciliazione. Il giudice può concedere un termine per avviare la procedura. Se entro quella data non viene fatta, dichiara l’improcedibilità.

Il tentativo è considerato valido anche se si conclude con un mancato accordo, purché il procedimento sia stato effettivamente iniziato. È quindi un requisito sostanziale e formale, la cui assenza preclude l’accesso alla fase di merito del processo.

Sanzioni per chi non partecipa alla mediazione nelle materie in cui è obbligatoria

Chi non partecipa senza giustificato motivo alla mediazione può subire conseguenze processuali e patrimoniali. Il giudice può desumere argomenti di prova dall’assenza e condannare la parte inadempiente a pagare il doppio del contributo unificato.

Se la parte è anche soccombente nel giudizio, può essere obbligata a corrispondere una somma alla controparte a titolo sanzionatorio. Sono strumenti pensati per incentivare una partecipazione attiva e responsabile alla procedura conciliativa.

Conclusione: perché affidarsi a un avvocato esperto

Affrontare una controversia soggetta a mediazione obbligatoria richiede competenza tecnica e attenzione ai dettagli. Non basta presentarsi: serve conoscere i tempi, i termini e le modalità corrette. Un avvocato esperto sa come guidare le parti in modo efficace.

La mediazione può essere un’opportunità concreta di risoluzione del conflitto, ma solo se affrontata con il giusto approccio. Per questo è consigliabile rivolgersi a un legale sin dalla fase iniziale.

Articolo redatto da Avv. Prof. Marco Ticozzi – Studio Legale a Padova, Mestre Venezia e Treviso

FAQ sulle materie di mediazione obbligatoria

Quali materie rientrano nella mediazione obbligatoria?

Condominio, diritti reali, divisione, successioni, patti di famiglia, locazioni, comodato, affitto d’azienda, assicurazioni, banche e finanza, responsabilità medica, diffamazione. Dopo la riforma Cartabia: franchising, consorzio, subfornitura, somministrazione, rete, associazione in partecipazione, opera, società di persone.

La riforma Cartabia ha ampliato le materie obbligatorie di mediazione?

Sì, estendendo l’obbligo anche a rapporti commerciali e contrattuali tra imprese, con l’obiettivo di incentivare la risoluzione extragiudiziale delle controversie.

Qual è l’elenco aggiornato delle materie per il 2025?

È composto dalle materie storiche e da quelle aggiunte dalla riforma Cartabia. È tassativo e non estensibile. Include anche nuove aree di natura commerciale.

Cosa succede se non si esperisce la mediazione?

Il giudice rileva l’improcedibilità e blocca il processo. La causa potrà proseguire solo dopo aver tentato la mediazione, anche se senza esito positivo.

La mediazione è tassativa o può essere estesa per analogia?

È tassativa. L’elenco non può essere ampliato. Ogni estensione deve essere prevista espressamente dalla legge.

Quali sanzioni sono previste se una parte non partecipa?

Sanzione pecuniaria pari al doppio del contributo unificato, possibile condanna a favore della controparte e valutazione negativa del comportamento processuale.

Potrebbe interessarti anche...

Marco Ticozzi Avvocato Venezia

Richiedi una consulenza

contattaci