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Pensione di reversibilità coniuge divorziato: cosa accede?

27 luglio 2023

Pensione di reversibilità coniuge divorziato: tipicamente, in una coppia sposata, se uno dei partner muore, l'altro ha diritto a una pensione di reversibilità, che viene calcolata in base alla pensione del partner deceduto. Ma cosa succede se la coppia ha divorziato? Si pone la questione se l'ex coniuge sopravvissuto abbia diritto a questa pensione. Esploriamo quindi i diritti del coniuge divorziato.

Pensione di reversibilità coniuge divorziato
Pensione di reversibilità coniuge divorziato: cosa accede?

Pensione di reversibilità e pensione indiretta

Prima di tutto, spieghiamo cosa si intende per pensioni per i superstiti. Questo è un beneficio che l'INPS fornisce ai membri della famiglia del defunto. Di solito, può essere di due tipi diversi, a seconda che la persona deceduta fosse già pensionata o avesse stipulato un'assicurazione sulla vita. Nel primo caso, parliamo di pensione di reversibilità, nel secondo, di pensione indiretta.

La pensione di reversibilità è data al coniuge divorziato del defunto, e la somma è determinata proporzionalmente all'importo che il defunto riceveva. D'altro canto, la pensione indiretta può essere assegnata al coniuge se l'assicurato aveva accumulato almeno quindici anni di contributi assicurativi e pensionistici, o solo cinque anni di anzianità assicurativa e contributiva, di cui almeno tre nell'ultimo quinquennio prima della morte.

Pensione di reversibilità coniuge divorziato

Focalizzandoci su quello che riguarda le pensioni di reversibilità, è importante sottolineare che, sotto certe condizioni, tali pensioni possono essere estese anche all'ex coniuge dopo il divorzio.

Più specificamente, in circostanze particolari previste dalla legislazione sul divorzio, l'ex coniuge divorziato può avere diritto alla pensione di reversibilità. Tali condizioni sono le seguenti:

  • L'ex coniuge divorziato deve ricevere un assegno di divorzio periodico dal coniuge defunto. Se non dovesse ricevere questo assegno o se l'avesse ricevuto in un'unica soluzione (una tantum), non avrebbe diritto alla pensione di reversibilità.
  • Se l'ex coniuge rimasto in vita si risposa. Se l'ex coniuge dovessero convivere con un nuovo partner, il coniuge divorziato avrebbe diritto alla pensione di reversibilità.
  • Riguardo al rapporto lavorativo: la sentenza di divorzio deve essere successiva al rapporto di lavoro che ha dato diritto alla pensione al coniuge deceduto.

Ampliando il discorso, è importante notare che la pensione di reversibilità è un diritto che ha l'obiettivo di fornire un sostegno economico ai familiari del lavoratore deceduto. Nel caso dei coniugi divorziati, queste regole cercano di bilanciare il diritto di sostegno economico del coniuge divorziato con il rispetto del nuovo stato civile del coniuge sopravvissuto. Tuttavia, le condizioni specifiche possono variare a seconda della legge e della situazione individuale, pertanto è sempre consigliabile consultare un professionista legale per capire i propri diritti in queste situazioni.

Come si calcola la pensione di reversibilità in relazione al coniuge divorziato?

Come accennato precedentemente, l'ammontare delle pensioni di reversibilità è proporzionale alla pensione che il coniuge divorziato riceveva quando era ancora in vita. È importante tener conto anche della durata del matrimonio e del periodo durante il quale è stata erogata la pensione del coniuge defunto.

Durante la calcolazione del periodo del matrimonio, anche il periodo di separazione legale è considerato, in quanto si ritiene che il legame matrimoniale sia terminato solo alla conclusione del procedimento di divorzio, cioè quando la sentenza di divorzio viene emessa.

Dal punto di vista finanziario, ci sono vari fattori che devono essere presi in considerazione. Questi includono:

  • Le condizioni economiche delle parti coinvolte;
  • L'ammontare dell'assegno di mantenimento versato all'ex coniuge divorziato;
  • Eventuali periodi di convivenza precedenti al matrimonio e la loro durata;
  • La durata dei rispettivi matrimoni.

Ampliando l'argomento, è cruciale comprendere che le pensioni di reversibilità sono progettate per garantire un sostegno finanziario al coniuge sopravvissuto. Tuttavia, nel contesto del divorzio, il calcolo dell'importo diventa più complesso. Pertanto, l'assegno di mantenimento, le condizioni economiche delle parti, la durata del matrimonio e dei periodi di convivenza prima del matrimonio, tra gli altri fattori, diventano essenziali. La valutazione di questi aspetti contribuisce a determinare l'ammontare dell'importo della pensione di reversibilità e a garantire che sia equo e giusto per tutte le parti coinvolte.

E cosa accade se l’ex marito o moglie fossero passati a nuove nozze?

È abbastanza comune che il coniuge defunto si possa essere risposato dopo il divorzio. In tali circostanze, la pensione di reversibilità deve essere suddivisa tra un maggior numero di beneficiari, dato che sia l'ex coniuge divorziato e sia quello superstite hanno diritto a tale pensione. Per determinare la divisione dell'importo, si prendono in considerazione la durata di entrambi i matrimoni e le condizioni economiche dell'ex coniuge divorziato e di quello superstite.

Una recente sentenza della Cassazione ha chiarito che “la ripartizione del trattamento di reversibilità, in caso di concorso tra coniuge divorziato e coniuge superstite, deve essere effettuata ponderando, con prudente apprezzamento, in armonia con la finalità solidaristica dell'istituto, il criterio principale della durata dei rispettivi matrimoni, con quelli correttivi, eventualmente presenti, della durata della convivenza prematrimoniale, delle condizioni economiche e dell'entità dell'assegno divorzile (Cass., 28 aprile 2020, n. 8263)”.

La situazione è diversa se il coniuge defunto avesse vissuto per un periodo con un'altra persona. In questo caso, l'ultimo partner non avrà diritto a ricevere alcuna pensione di reversibilità.

Ampliando il tema, è fondamentale sottolineare l'importanza del concetto di equità nel calcolo della pensione di reversibilità. Quando il coniuge defunto si è risposato dopo il divorzio, l'obiettivo è garantire che sia l'ex coniuge divorziato che quello superstite ricevano una quota equa della pensione. Questo richiede di considerare fattori come la durata dei matrimoni, le condizioni economiche dei beneficiari e l'importo dell'assegno divorzile.

Pensione di reversibilità coniuge divorziato: conclusioni

In conclusione, la questione della pensione di reversibilità nel caso di coniugi divorziati è un argomento complesso, che richiede una considerazione attenta di vari fattori, come la durata dei matrimoni, le condizioni economiche dei beneficiari e l'importo dell'assegno divorzile.

È essenziale comprendere che le pensioni di reversibilità sono progettate per fornire un sostegno economico ai familiari del lavoratore deceduto. Nel contesto del divorzio, il calcolo dell'importo diventa più complicato e può coinvolgere una suddivisione tra l'ex coniuge divorziato e quello superstite. Le recenti sentenze della Cassazione hanno aiutato a chiarire come questi calcoli dovrebbero essere fatti, sottolineando l'importanza di bilanciare vari fattori per garantire un esito equo e giusto.

Inoltre, è fondamentale ricordare che, sebbene la pensione di reversibilità possa essere estesa all'ex coniuge in certe circostanze, questo non si applica a tutti. Ad esempio, un partner con cui il coniuge defunto conviveva ma non era sposato non avrà diritto a una pensione di reversibilità.

Infine, date le complessità legali e finanziarie legate alle pensioni di reversibilità per i coniugi divorziati, è vivamente consigliato consultare un professionista legale per comprendere appieno i propri diritti e responsabilità. La legge può variare a seconda della situazione individuale e può essere soggetta a cambiamenti nel tempo, quindi è fondamentale ottenere consulenza legale aggiornata e precisa.

In sintesi, il tema della pensione di reversibilità del coniuge divorziato è un argomento delicato e complesso che necessita di un'accurata comprensione e interpretazione delle leggi vigenti. Nonostante le sfide, è fondamentale garantire che la solidarietà sociale sia mantenuta, e che tutti coloro che hanno diritto a ricevere tali benefici ne siano informati e supportati.

Marco Ticozzi Avvocato Venezia

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