Clausola Risolutiva Espressa: come funziona?
Il mondo contrattuale è pervaso da una serie di termini e
clausole, tra cui emerge la clausola risolutiva espressa, elemento fondamentale
che permette alle parti di stabilire a priori le condizioni per la risoluzione
del contratto.
Vediamo in cosa consiste questa previsione contrattuale e quale è la funzione che può soddisfare. Partiamo anche da un esempio per comprendere come può essere scritta.

Che cos'è la Clausola Risolutiva Espressa?
La clausola risolutiva espressa è una previsione contenuta
nell’accordo tra le parti in cui viene stabilito che, in caso di inadempimento
di una determinata obbligazione prevista dal contratto, il contratto stesso si
risolve automaticamente senza necessità di passare tramite il giudice o una sentenza
che dichiari la risoluzione. La risoluzione in forza di tale previsione
contrattuale non è in realtà automatica: è rimessa alla parte adempiente che
beneficia della previsione decidere se invocare o meno la stessa, avvalendosi
della clausola risolutiva espressa e provocando la risoluzione del contratto.
La previsione di cui all’art. 1456 codice civile
Tale previsione contrattuale, che consente appunto lo
scioglimento automatico del rapporto al verificarsi di uno specifico inadempimento
di una delle parti, è disciplinata dall’art. 1456 cc.
La previsione indica che: “i contraenti possono convenire
espressamente che il contratto si risolva nel caso che una determinata
obbligazione non sia adempiuta secondo le modalità stabilite.
In questo caso, la risoluzione si verifica di diritto
quando la parte interessata dichiara all'altra che intende valersi della
clausola risolutiva”.
Vediamo quali sono gli aspetti principali di questa regola
fissata dall’art. 1456 del codice civile.
La necessità di indicare lo specifico inadempimento collegato alla clausola
È fondamentale che la previsione contrattale indichi lo
specifico inadempimento che è collegato alla risoluzione espressa e automatica
del contratto.
Una previsione generica che colleghi tutte le violazioni del
contratto a una clausola risolutiva espressa non è considerata efficace dalla
Cassazione, in quanto è vista come una mera "clausola di stile". In
altre parole, per essere considerata valida ed efficace, la clausola risolutiva
deve identificare chiaramente e specificamente quali inadempimenti
comporteranno la risoluzione automatica del contratto.
La funzione della Clausola risolutiva espressa: Evitare Margini di Incertezza
Una delle principali ragioni per cui le parti possono
decidere di inserire una previsione contrattale di questo tipo è la certezza.
In assenza di tale clausola, l'eventuale risoluzione del contratto a causa di
un inadempimento sarebbe lasciata alla discrezionalità del giudice, che
potrebbe risolvere il contratto solo se considera l'inadempimento come grave.
La presenza della clausola, invece, elimina ogni margine di
discrezionalità. La risoluzione avverrà automaticamente, senza bisogno di
interpretazioni o giudizi sull'entità dell'inadempimento. Questo fornisce alle
parti una maggiore sicurezza e prevedibilità nel contratto.
Evidenziava al riguardo Galgano che “la previsione di una
clausola risolutiva espressa per l’inadempimento del contratto esonera dalla
necessità di valutare l’importanza dell’inadempimento, questa essendo già stata
valutata dai contraenti, che hanno ricollegato la risoluzione di diritto all’inadempimento,
secondo la lettera dell’art. 1456, di una « determinata obbligazione » o, come
ammette la giurisprudenza, di una o più determinate obbligazioni,
specificamente menzionate a questi effetti nella clausola risolutiva”.
Art 1456 cc: inadempimento Soggettivo vs Oggettivo
È interessante notare come, grazie alla clausola risolutiva
espressa, un inadempimento possa portare alla risoluzione del contratto anche
se non è oggettivamente grave.
Questo perché, attraverso questa previsione contrattale, le
parti riconoscono che, per loro, l'adempimento in questione è di fondamentale
importanza, indipendentemente dalla sua valutazione oggettiva.
In pratica, ciò che potrebbe apparire come un piccolo errore
o una trascuratezza in altri contesti, diventa, grazie alla clausola in
commento, un inadempimento di fondamentale importanza, capace di far cadere
l'intero contratto.
Chi può far valere una clausola risolutiva espressa
La clausola risolutiva espressa porta alla risoluzione automatica
del contratto ma, per operare, come indica l’art. 1456 cc, è necessario che la
parte adempiente si avvalga della clausola risolutiva espressa.
sono spesso necessari alcuni passi.
Ecco come si procede generalmente:
- Comunicazione di inadempimento: Una volta verificatosi
l'inadempimento che attiva la previsione contrattale in commento, la parte che
intende far valere la clausola deve comunicarlo all'altra parte. Questa
comunicazione, di solito redatta in forma scritta (come una raccomandata con
ricevuta di ritorno o una PEC), deve specificare l'inadempimento e far
riferimento alla clausola risolutiva espressa presente nel contratto. La parte
non è obbligata ad attivare tale previsione contrattale, essendo solo una sua facoltà:
potrebbe preferire far proseguire il contratto senza avvalersi della clausola
in commento.
- Termine di grazia (se previsto): Alcuni contratti possono
prevedere un "termine di grazia" o un periodo durante il quale la
parte inadempiente ha la possibilità di rimediare all'inadempimento prima che
la clausola risolutiva espressa produca effetto. Se esiste tale termine,
bisogna attendere la sua scadenza prima di poter far valere la previsione
contrattale.
- Eventuale intervento giurisdizionale: Nonostante la clausola
risolutiva espressa produca effetti automatici, potrebbe essere necessario un
intervento giurisdizionale per constatarne gli effetti o per risolvere
eventuali controversie legate all'inadempimento. Ad esempio, se una delle parti
contesta l'esistenza o la gravità dell'inadempimento, potrebbe essere
necessario adire un giudice.
- Esecuzione: Una volta constatata la risoluzione del
contratto, le parti devono eseguire quanto previsto in caso di risoluzione,
come la restituzione di beni, eventuali indennizzi o altro.
- Effetti retroattivi: La risoluzione del contratto a causa
dell'attivazione della previsione contrattale in commento ha di solito effetto
retroattivo. Ciò significa che il contratto si intende mai stipulato e le parti
devono essere ripristinate nella posizione in cui si trovavano prima della
conclusione dell'accordo. Tuttavia, ciò non pregiudica i diritti maturati in
buona fede prima della risoluzione.
È sempre consigliabile, nel caso si voglia far valere una
clausola risolutiva espressa, di avvalersi della consulenza di un avvocato per
assicurarsi di rispettare tutte le formalità necessarie e per gestire eventuali
complicazioni.
Esempio di clausola risolutiva espressa
Un esempio concreto di clausola di questo tipo potrebbe
riguardare un contratto di locazione di un immobile. La previsione contrattale può
indicare che, in caso di mancato pagamento dell'affitto per un determinato
numero di mesi consecutivi, il contratto si risolva automaticamente.
Ecco un esempio di come potrebbe essere formulata:
ESEMPIO DI CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA: “Le parti
convengono espressamente che il presente contratto di locazione si intenderà
automaticamente risolto qualora il conduttore ometta di pagare il canone di
locazione per un periodo superiore a [numero] mesi consecutivi. In tale
ipotesi, il locatore avrà facoltà di riprendere immediata possessione
dell'immobile locato, fermo restando il diritto di agire per il risarcimento di
ogni ulteriore danno”.
Questo è un esempio piuttosto comune e semplice. Tuttavia,
le clausole risolutive espresse possono riguardare qualsiasi tipo di contratto
e possono essere formulate in maniera molto più complessa, a seconda delle
esigenze delle parti e della natura dell'accordo.
Differenze dalla condizione risolutiva
La clausola risolutiva espressa e la condizione risolutiva
sono entrambe figure giuridiche legate alla possibile risoluzione di un
contratto in seguito ad inadempimento. Tuttavia, pur avendo una finalità
simile, presentano differenze sostanziali nella loro natura e nei loro effetti.
Clausola Risolutiva Espressa:
- Natura: La previsione contrattale in commento è un patto, un
accordo tra le parti, che stabilisce in anticipo che in caso di inadempimento
di una o più obbligazioni specificate, il contratto sarà automaticamente
risolto.
- Effetti: L'inadempimento di una delle obbligazioni previste
dalla clausola comporta la risoluzione automatica del contratto, senza la
necessità di un intervento giurisdizionale, sebbene possa essere necessario un
giudizio per constatarne gli effetti.
- Funzione: Offre certezza alle parti, definendo a priori le
circostanze in cui il contratto verrà risolto.
Condizione Risolutiva:
- Natura: La condizione risolutiva rappresenta un evento
futuro ed incerto, il cui verificarsi determina la cessazione degli effetti del
contratto. La condizione risolutiva non è necessariamente legata
all'inadempimento di una delle parti, ma può riferirsi a qualsiasi tipo di
evento, sia interno che esterno al contratto.
- Effetti: Al verificarsi della condizione, gli effetti del
contratto cessano automaticamente. A differenza della previsione contrattale in
commento, la condizione risolutiva non necessita di un inadempimento specifico
per produrre i suoi effetti e, quando l’inadempimento è posto ad oggetto della
condizione, il suo verificarsi provoca la cessazione degli effetti del
contratto senza che tale inadempimento generi responsabilità.
- Funzione: Introduce un elemento di flessibilità nel
contratto, permettendo alle parti di legare la durata o l'efficacia del
contratto al verificarsi di un evento specifico.
In sintesi, mentre la clausola in commento si focalizza
sull'inadempimento di specifiche obbligazioni come causa della risoluzione, la
condizione risolutiva lega la cessazione del contratto al verificarsi di un
evento futuro ed incerto, che può essere indipendente dal comportamento delle
parti.
Conclusioni sulla clausola risolutiva espressa
La clausola risolutiva espressa è uno strumento essenziale
nel panorama contrattuale. Offre alle parti una maggiore certezza e controllo
sulle condizioni del contratto, sottolineando l'importanza di specifici
adempimenti e riducendo i margini di discrezionalità legati all'interpretazione
del contratto.
Nella complessità delle relazioni contrattuali moderne, strumenti come la previsione contrattale in commento sono fondamentali per garantire che le parti siano protette e che le loro intenzioni siano rispettate. Attraverso la sua adozione, le parti hanno la possibilità di definire con precisione ciò che per loro è essenziale, dando vita a contratti più solidi e resilienti.