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Recesso e Rescissione: quale differenza?

19 agosto 2023

Recesso e rescissione del contratto: quale differenza? Il diritto civile offre una serie di strumenti per tutelare le parti coinvolte in un contratto. Due di questi strumenti sono il recesso e la rescissione, termini che vengono spesso confusi tra di loro ma che hanno significati e applicazioni diversi. In questo articolo, esploreremo le differenze fondamentali tra il recesso e la rescissione, nonché i contesti in cui ciascuno può essere utilizzato.

Recesso e Rescissione
Recesso e Rescissione: quale differenza?

Il Diritto di Recesso: Quando e Come Può Essere Esercitato

Il diritto di recesso è un meccanismo legale che consente a una o entrambe le parti di un contratto di recedere dall'accordo senza incorrere in penalità. Questo diritto può essere previsto direttamente nel contratto dalle parti, oppure può essere stabilito dalla legge in alcuni casi specifici. Vediamo come funziona e in quali situazioni può essere esercitato.

Recesso Contrattuale

Il recesso può essere previsto dalle parti nel contratto stesso. In questo caso, il contratto stabilisce le condizioni e i termini entro i quali una delle parti può recedere dall'accordo. Questo tipo di recesso è detto "recesso contrattuale". Ad esempio, un contratto di locazione può prevedere che il locatore o l'inquilino possano recedere dal contratto con un preavviso di due mesi.

Recesso Legale dal contratto

In alcuni casi, il diritto di recesso è stabilito dalla legge, indipendentemente da quanto previsto nel contratto. Questo tipo di recesso è detto "recesso legale". Ad esempio, nel caso di acquisto di beni o servizi a distanza (come gli acquisti online), la legge stabilisce che il consumatore ha diritto di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla ricezione del bene o dalla conclusione del contratto di servizio, senza fornire alcuna motivazione.

Recesso Libero e Condizionato

Il diritto di recesso può essere esercitato liberamente o può essere condizionato a determinate circostanze. Nel caso del recesso libero, la parte che recede non è tenuta a fornire alcuna motivazione. Nel caso del recesso condizionato, invece, la parte che recede deve dimostrare l'esistenza di determinate condizioni, come ad esempio un inadempimento contrattuale o una giusta causa. Un esempio tipico di recesso condizionato è il licenziamento per giusta causa, in cui il datore di lavoro può recedere dal contratto di lavoro solo se può dimostrare l'esistenza di una giusta causa, come ad esempio il furto o l'insubordinazione del dipendente.

Recesso del Consumatore in Caso di Acquisti a Distanza

Come accennato in precedenza, la legge prevede il diritto di recesso per i consumatori che acquistano beni o servizi a distanza, come ad esempio gli acquisti online. In questi casi, il consumatore ha diritto di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla ricezione del bene o dalla conclusione del contratto di servizio, senza fornire alcuna motivazione. Questo tipo di recesso è detto "recesso del consumatore" e rappresenta una tutela importante per i consumatori che acquistano beni o servizi senza avere la possibilità di valutarli di persona prima dell'acquisto.

**Rescissione del Contratto: Cosa È e Come Funziona** -----------------------------------------------------
La rescissione del contratto è un istituto giuridico che consente l'annullamento di un contratto a causa della presenza di vizi che ne compromettono la validità. Tra i diversi motivi che possono portare alla rescissione del contratto, la legge prevede due casi specifici: il contratto concluso in stato di pericolo e quello concluso in stato di bisogno. In questo articolo, esamineremo la disciplina di queste due ipotesi e le differenze tra di esse.
**Rescissione e Contratto Concluso in Stato di Pericolo** ---------------------------------------------------------
Il contratto concluso in stato di pericolo si verifica quando una delle parti accetta condizioni contrattuali svantaggiose a causa della necessità di evitare un danno imminente e grave a sé stessa o ad un proprio congiunto. In altre parole, la parte contraente si trova in una situazione di pericolo e, per evitare conseguenze gravi, è costretta ad accettare condizioni contrattuali non equilibrate.
La legge prevede che il contratto concluso in stato di pericolo possa essere rescisso se sono presenti due condizioni: la situazione di pericolo deve essere oggettivamente grave e la controparte deve aver tratto un ingiusto vantaggio dalla situazione. In tal caso, la parte che ha subito lo svantaggio può chiedere la rescissione del contratto entro un anno dalla scomparsa dello stato di pericolo.
**Rescissione e Contratto Concluso in Stato di Bisogno** --------------------------------------------------------
Il contratto concluso in stato di bisogno si verifica quando una delle parti accetta condizioni contrattuali svantaggiose a causa di una situazione di bisogno, come ad esempio la povertà o la necessità impellente di soddisfare bisogni fondamentali. In questa situazione, la parte contraente si trova in uno stato di bisogno e accetta condizioni contrattuali sfavorevoli pur di soddisfare le proprie necessità.
Anche in questo caso, la legge prevede che il contratto possa essere rescisso se sono presenti due condizioni: la situazione di bisogno deve essere oggettivamente grave e la controparte deve aver tratto un ingiusto vantaggio dalla situazione. In tal caso, la parte che ha subito lo svantaggio può chiedere la rescissione del contratto entro un anno dalla scomparsa dello stato di bisogno.
**Rescissione: Differenza tra le due ipotesi** ----------------------------------------------
Sebbene i contratti conclusi in stato di pericolo e in stato di bisogno abbiano delle similitudini, ci sono alcune differenze importanti. Il contratto concluso in stato di pericolo si verifica quando una delle parti è costretta ad accettare condizioni svantaggiose per evitare un danno imminente e grave, mentre il contratto concluso in stato di bisogno si verifica quando una delle parti accetta condizioni svantaggiose a causa di una situazione di bisogno oggettivamente grave. In entrambi i casi, la legge prevede la possibilità di rescindere il contratto se la controparte ha tratto un ingiusto vantaggio dalla situazione.
**Recesso e rescissione: differenza** --------------------------------------
In sintesi, il recesso e la rescissione sono due strumenti giuridici fondamentali per la risoluzione dei contratti, ma con origini e applicazioni diverse. Mentre il recesso permette a una o entrambe le parti di un contratto di terminare l'accordo in modo unilaterale, la rescissione interviene quando il contratto è viziato da fattori esterni riconducibili ai caso del contratto concluso in stato di pericolo o stato di bisogno.
Il recesso può essere liberamente esercitato o condizionato a determinate circostanze, come preavvisi o motivazioni specifiche. Inoltre, può essere stabilito dalle parti nel contratto o previsto dalla legge in alcune situazioni, come nell'acquisto a distanza.
La rescissione, invece, è molto più rara nella pratica e può essere utilizzata solo nei casi sopra indicati. È uno strumento di protezione che mira a ripristinare le parti nella posizione in cui si trovavano prima della stipula del contratto viziato.
Entrambi questi strumenti sono essenziali per garantire la flessibilità e l'equità nei rapporti contrattuali. Tuttavia, è fondamentale comprenderne le differenze e applicarli correttamente, al fine di tutelare i diritti delle parti coinvolte in un contratto.
Marco Ticozzi Avvocato Venezia

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