4 settembre 2023
È possibile procedere a una separazione consensuale con unico avvocato? Si tratta di una domanda che spesso i clienti pongono: chiaramente l’interesse può essere quello di risparmiare i costi di un secondo legale, dividendo la spesa il costo di un unico avvocato. Rispondiamo subito alla domanda. È possibile in alcuni casi farsi assistere da un solo avvocato per la separazione consensuale. Ciò solo nella separazione tradizionale in tribunale e non anche nella negoziazione assistita e in presenza di alcune condizioni, che ora indicheremo.
Le varie tipologia di separazione consensuale: in tribunale e con negoziazione assistita
La separazione consensuale può essere perseguita attraverso due modalità principali: la procedura in tribunale e quella attraverso la negoziazione assistita.
La procedura in tribunale rappresenta il metodo tradizionale. In questo contesto, gli avvocati svolgono un ruolo essenziale, con la possibilità di avere un solo avvocato per entrambe le parti o due avvocati distinti, a seconda del livello di accordo tra i coniugi. Se vi è pieno accordo su tutti i dettagli, un singolo legale può essere sufficiente, comportando possibili risparmi economici. Contrariamente, nel caso della negoziazione assistita, è obbligatoria la presenza di un legale per ciascuna parte.
La procedura di negoziazione assistita, introdotta dal decreto legge del 12 settembre 2014 n. 132, offre una modalità alternativa, che può risultare più veloce rispetto alla tradizionale procedura in tribunale. Questa rapidità è dovuta all'assenza della necessità di intervenire davanti a un giudice. Una volta raggiunto l'accordo con l'assistenza dei rispettivi avvocati, esso sostituisce la sentenza di separazione o divorzio. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, anche se l'accordo è già stato raggiunto tra le parti, la legge impone che ciascun coniuge sia assistito dal proprio avvocato. Questa imposizione potrebbe incidere sui costi complessivi, rendendo in alcuni casi la procedura in tribunale più conveniente.
In aggiunta, mentre la negoziazione assistita consente la separazione anche in presenza di figli minori o maggiorenni in particolari condizioni, tale accordo deve essere validato dal Procuratore della Repubblica. Se vi sono figli coinvolti, l’accordo può richiedere ulteriori approvazioni per garantire il benessere dei minori.
In sintesi, mentre la negoziazione assistita offre una soluzione rapida, potrebbe comportare costi superiori a causa della necessità di avere due avvocati. D'altra parte, la procedura in tribunale, benché tradizionale, può presentare vantaggi sia in termini di costi che di procedure quando le parti sono completamente d'accordo sui termini della separazione.
Un unico avvocato per la separazione consensuale: in quali casi?
Come anticipato nel paragrafo che precede, la disciplina della negoziazione assistita prevede obbligatoriamente la presenza di un avvocato diverso per ogni parte: per cui, si tratta di una procedura che non può essere fatta da un solo legale.
Per contro, la tradizionale separazione consensuale fatta in tribunale non contiene indicazioni specifiche circa la necessaria presenza di due avvocati distinti.
Ne consegue, che la separazione consensuale in Tribunale può essere proposta ance da un unico avvocato che presenta un ricorso congiunto per conto di entrambi i genitori.
Chiaramente, l’interesse dei coniugi a utilizzare un solo legale per la separazione consensuale può essere quello di risparmiare il costo di un secondo legale
Ma, se la regola generale è quella per la quale la separazione consensuale può essere fatta da un solo avvocato, ci sono delle situazioni in cui in concreto non è possibile procedere in questo modo.
Unico avvocato e conflitto di interessi
Una delle principali ragioni che rende talvolta difficile per un solo e unico avvocato esistere entrambi i coniugi è quello della necessità di evitare un conflitto di interessi.
Quando una coppia decide di separarsi consensualmente, si presenta spesso la questione relativa all'assistenza legale: è possibile per un unico avvocato assistere entrambi i coniugi? In teoria, la risposta è affermativa. Tuttavia, in pratica, le cose si complicano quando si valutano le dinamiche e le potenziali tensioni tra le parti.
Il fulcro della questione ruota attorno al concetto di conflitto di interessi. L'avvocato ha il dovere di agire nell'interesse del proprio cliente e di fornirgli tutte le informazioni e consigli necessari in relazione al procedimento legale. Se un legale rappresenta entrambi i coniugi, potrebbe trovarsi nella difficile posizione di dover bilanciare gli interessi contrapposti delle parti, rischiando di non poter agire nel pieno interesse di uno senza danneggiare l'altro.
Il Codice Deontologico Forense fornisce chiare indicazioni a riguardo, stabilendo i parametri di comportamento che gli avvocati dovrebbero seguire per evitare situazioni di conflitto. L'articolo 24, in particolare, mette in luce l'obbligo dell'avvocato di astenersi dal prestare attività professionale in presenza di un conflitto di interessi e di conservare la propria indipendenza, evitando ogni forma di pressione o condizionamento.
Le potenziali situazioni di conflitto non si limitano al semplice scenario in cui un legale rappresenta due clienti con interessi opposti. Si estendono anche ai casi in cui la conoscenza di informazioni riservate potrebbe favorire ingiustamente un altro cliente, o quando un incarico precedente potrebbe influenzare l'indipendenza dell'avvocato in un nuovo mandato. E, come sottolineato dal Codice, il dovere di astensione permane anche se le parti con interessi in conflitto sono rappresentate da avvocati che condividono uno studio legale o che collaborano regolarmente.
In conclusione, pur essendo teoricamente possibile per un singolo legale rappresentare entrambi i coniugi in una separazione consensuale, la prudenza e la deontologia professionale suggeriscono di evitare tale scenario per preservare al meglio gli interessi delle parti e mantenere l'integrità e l'indipendenza della professione legale.
Separazione consensuale con unico avvocato: conclusioni
Affrontare il delicato percorso della separazione è una decisione che coinvolge profondamente la sfera emotiva e pratica delle persone. La scelta di procedere con un unico avvocato nella separazione consensuale potrebbe rappresentare una soluzione economica e apparentemente semplificata. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i rischi e le sfumature legate al potenziale conflitto di interessi. Sebbene la legge non vieti esplicitamente l'assistenza congiunta, il rispetto della deontologia professionale e la tutela dell'interesse di ciascun coniuge devono essere sempre al centro della scelta. Difatti, la salvaguardia dell'indipendenza, dell'integrità e della completa trasparenza nell'assistenza legale non dovrebbe mai essere compromessa, anche alla luce delle potenziali economie. Pertanto, nella selezione del percorso giuridico più adeguato, è essenziale affrontare ogni decisione con informazione, consapevolezza e, ove necessario, con la guida di professionisti esperti e imparziali.
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