Separazione consensuale unico avvocato: quando è possibile?
È possibile procedere a una separazione consensuale con unico
avvocato?
Si tratta di una domanda che spesso i clienti pongono:
chiaramente l’interesse può essere quello di risparmiare i costi di un secondo legale,
dividendo la spesa il costo di un unico avvocato.
Rispondiamo subito alla domanda. È possibile in alcuni casi
farsi assistere da un solo avvocato per la separazione consensuale. Ciò solo nella
separazione tradizionale in tribunale e non anche nella negoziazione assistita
e in presenza di alcune condizioni, che ora indicheremo.

Le varie tipologia di separazione consensuale: in tribunale e con negoziazione assistita
La separazione consensuale può essere perseguita attraverso
due modalità principali: la procedura in tribunale e quella attraverso la
negoziazione assistita.
La procedura in tribunale rappresenta il metodo
tradizionale. In questo contesto, gli avvocati svolgono un ruolo essenziale,
con la possibilità di avere un solo avvocato per entrambe le parti o due
avvocati distinti, a seconda del livello di accordo tra i coniugi. Se vi è
pieno accordo su tutti i dettagli, un singolo legale può essere sufficiente,
comportando possibili risparmi economici. Contrariamente, nel caso della
negoziazione assistita, è obbligatoria la presenza di un legale per ciascuna
parte.
La procedura di negoziazione assistita, introdotta dal
decreto legge del 12 settembre 2014 n. 132, offre una modalità alternativa, che
può risultare più veloce rispetto alla tradizionale procedura in tribunale.
Questa rapidità è dovuta all'assenza della necessità di intervenire davanti a
un giudice. Una volta raggiunto l'accordo con l'assistenza dei rispettivi
avvocati, esso sostituisce la sentenza di separazione o divorzio. Tuttavia, è
fondamentale sottolineare che, anche se l'accordo è già stato raggiunto tra le
parti, la legge impone che ciascun coniuge sia assistito dal proprio avvocato.
Questa imposizione potrebbe incidere sui costi complessivi, rendendo in alcuni
casi la procedura in tribunale più conveniente.
In aggiunta, mentre la negoziazione assistita consente la
separazione anche in presenza di figli minori o maggiorenni in particolari
condizioni, tale accordo deve essere validato dal Procuratore della Repubblica.
Se vi sono figli coinvolti, l’accordo può richiedere ulteriori approvazioni per
garantire il benessere dei minori.
In sintesi, mentre la negoziazione assistita offre una
soluzione rapida, potrebbe comportare costi superiori a causa della necessità
di avere due avvocati. D'altra parte, la procedura in tribunale, benché
tradizionale, può presentare vantaggi sia in termini di costi che di procedure
quando le parti sono completamente d'accordo sui termini della separazione.
Un unico avvocato per la separazione consensuale: in quali casi?
Come anticipato nel paragrafo che precede, la disciplina
della negoziazione assistita prevede obbligatoriamente la presenza di un
avvocato diverso per ogni parte: per cui, si tratta di una procedura che non
può essere fatta da un solo legale.
Per contro, la tradizionale separazione consensuale fatta in
tribunale non contiene indicazioni specifiche circa la necessaria presenza di due
avvocati distinti.
Ne consegue, che la separazione consensuale in Tribunale può
essere proposta ance da un unico avvocato che presenta un ricorso congiunto per
conto di entrambi i genitori.
Chiaramente, l’interesse dei coniugi a utilizzare un solo legale
per la separazione consensuale può essere quello di risparmiare il costo di un
secondo legale
Ma, se la regola generale è quella per la quale la
separazione consensuale può essere fatta da un solo avvocato, ci sono delle
situazioni in cui in concreto non è possibile procedere in questo modo.
Unico avvocato e conflitto di interessi
Una delle principali ragioni che rende talvolta difficile per
un solo e unico avvocato esistere entrambi i coniugi è quello della necessità
di evitare un conflitto di interessi.
Quando una coppia decide di separarsi consensualmente, si
presenta spesso la questione relativa all'assistenza legale: è possibile per un
unico avvocato assistere entrambi i coniugi? In teoria, la risposta è
affermativa. Tuttavia, in pratica, le cose si complicano quando si valutano le
dinamiche e le potenziali tensioni tra le parti.
Il fulcro della questione ruota attorno al concetto di
conflitto di interessi. L'avvocato ha il dovere di agire nell'interesse del
proprio cliente e di fornirgli tutte le informazioni e consigli necessari in
relazione al procedimento legale. Se un legale rappresenta entrambi i coniugi,
potrebbe trovarsi nella difficile posizione di dover bilanciare gli interessi
contrapposti delle parti, rischiando di non poter agire nel pieno interesse di
uno senza danneggiare l'altro.
Il Codice Deontologico Forense fornisce chiare indicazioni a
riguardo, stabilendo i parametri di comportamento che gli avvocati dovrebbero
seguire per evitare situazioni di conflitto. L'articolo 24, in particolare,
mette in luce l'obbligo dell'avvocato di astenersi dal prestare attività
professionale in presenza di un conflitto di interessi e di conservare la
propria indipendenza, evitando ogni forma di pressione o condizionamento.
Le potenziali situazioni di conflitto non si limitano al
semplice scenario in cui un legale rappresenta due clienti con interessi
opposti. Si estendono anche ai casi in cui la conoscenza di informazioni
riservate potrebbe favorire ingiustamente un altro cliente, o quando un
incarico precedente potrebbe influenzare l'indipendenza dell'avvocato in un
nuovo mandato. E, come sottolineato dal Codice, il dovere di astensione permane
anche se le parti con interessi in conflitto sono rappresentate da avvocati che
condividono uno studio legale o che collaborano regolarmente.
In conclusione, pur essendo teoricamente possibile per un
singolo legale rappresentare entrambi i coniugi in una separazione consensuale,
la prudenza e la deontologia professionale suggeriscono di evitare tale
scenario per preservare al meglio gli interessi delle parti e mantenere
l'integrità e l'indipendenza della professione legale.
Separazione consensuale con unico avvocato: conclusioni
Affrontare il delicato percorso della separazione è una
decisione che coinvolge profondamente la sfera emotiva e pratica delle persone.
La scelta di procedere con un unico avvocato nella separazione consensuale
potrebbe rappresentare una soluzione economica e apparentemente semplificata.
Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i rischi e le sfumature legate
al potenziale conflitto di interessi. Sebbene la legge non vieti esplicitamente
l'assistenza congiunta, il rispetto della deontologia professionale e la tutela
dell'interesse di ciascun coniuge devono essere sempre al centro della scelta.
Difatti, la salvaguardia dell'indipendenza, dell'integrità e della completa
trasparenza nell'assistenza legale non dovrebbe mai essere compromessa, anche
alla luce delle potenziali economie. Pertanto, nella selezione del percorso
giuridico più adeguato, è essenziale affrontare ogni decisione con
informazione, consapevolezza e, ove necessario, con la guida di professionisti
esperti e imparziali.