Blog

Pubblicità avvocati

28 gennaio 2021

Pubblicità avvocati. Come può l’avvocato avere più clienti?
Quale pubblicità gli avvocati possono fare e, soprattutto, quale tecnica di marketing è quella preferibile?
Il codice deontologico forense nel tempo ha consentito sempre maggiori spazi agli avvocati, passando da un divieto di pressoché ogni informazione al consentire, pur con dei limiti, la pubblicità.
Vorrei parlare della mia esperienza per sottolineare come la pubblicità per gli avvocati debba essere fatta in un certo modo non tanto e solo per i limiti esistenti ma perché solo la valorizzazione della qualità e del valore dell’avvocato consente un ritorno.
Negli ultimi sei mesi dell’anno ho avuto più clienti che in ognuno degli interi anni passati, senza una vera e propria pubblicità per avvocati ma valorizzando le mie esperienze. Se siete interessati a seguire il metodo di marketing da me seguito vi rinvio agli ultimi paragrafi.

Pubblicità Avvocati
Pubblicità Avvocati

Pubblicità avvocati: quali strumenti per l’avvocato?

Prima di analizzare i limiti attuali e passati alla pubblicità per avvocati e prima di raccontare della mia esperienza positiva (anche in termini di ritorno di clientela) con il mio blog, introduciamo il tema della pubblicità per l’avvocato con alcune riflessioni generali.

Le tecniche di pubblicità per gli avvocati, intese in senso ampio, possono essere le più diverse: utilizzo dei social network (LinkedIn, Facebook, Instagram, ecc.) anche attraverso annunci pubblicizzati a pagamento, mailing list, organizzazione di eventi, blog, cartelloni pubblicitari, articoli a pagamento su giornali o riviste pubblicizzate oppure annunci veri e propri su giornali, radio, televisione, ecc.

Astrattamente le modalità di pubblicità che gli avvocati possono adottare per farsi conoscere possono essere le più diverse.

È poi da capire quale sia il limite legale e quale sia il limite di opportunità.

Vorrei porre l’accento sul secondo aspetto, perché a mio avviso il confine del consigliabile è più ristretto del confine legale.

Spesso le tecniche di marketing e pubblicità anche per gli avvocati derivano da tecniche elaborate per le imprese e non per l’avvocato: magari si tratta di approcci proposti da professionisti del settore ma, in realtà, con esperienza nella promozione delle aziende e non degli avvocati.

A mio avvisino non tutte le tecniche di marketing o le tipologie di pubblicità sono utili al professionista (anche se magari legittime): il professionista deve farsi trovare e non proporsi sminuendo il proprio valore. Il professionista ‘vende’ la propria professionalità e il proprio valore: una pubblicità commerciale certo può far arrivare un messaggio che non sarebbe stato conosciuto ma non fa emergere il valore del professionista.

Se un cliente, cercando un certo tema giuridico in internet, trova una pagina scritta dal professionista potrebbe essere stimolato a farsi assistere da questo avvocato: perché è stato trovato naturalmente e non tramite pubblicità e perché scrivendo quel contenuto, magari ben indicizzato, ha dimostrato di conoscere la materia.

Avrebbe lo stesso effetto un annuncio a pagamento pubblicato in un giornale o una informazione sponsorizzata a pagamento in facebook, linkedin o attraverso altro social. Riteniamo di no.

Dunque, il tema a mio avviso non è quali siano i limiti alla pubblicità per gli avvocati ma quale sia la pubblicità più opportuna: e la risposta è che la pubblicità migliore è quella che valorizza l’immagine del professionista, permettendo all’avvocato di farsi trovare da chi cerca qualcuno esperto di una certa materia.

Rinviamo agli ultimi paragrafi per chi voglia adottare le tecniche di marketing che i hanno permesso negli ultimi dei mesi di avere più clienti rispetto a ognuno degli interi anni passati.

Pubblicità avvocato: il codice deontologico degli avvocati

In passato (2008) ho scritto una monografia sul tema della concorrenza per i professionisti e sull’incidenza delle norme antitrust sulle previsioni deontologiche (anche per la pubblicità) per gli avvocati.

Da allora molto è cambiato e le norme sulla pubblicità per gli avvocati del codice deontologico sono cambiate.

Proprio in quegli anni è infatti intervenuto il cd Decreto Bersani: la pregressa disciplina legislativa sulla pubblicità degli avvocati da allora si doveva considerare abrogata nella parte in cui vietava, anche parzialmente, di svolgere pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio offerto, nonché il prezzo e i costi complessivi delle prestazioni secondo criteri di trasparenza e veridicità del messaggio il cui rispetto è verificato dall’ordine (art. 2 decreto Bersani).

Il riformato art. 17 del codice deontologico forense sulla pubblicità dell’avvocato oggi prevede che “1. È consentita all’avvocato, a tutela dell’affidamento della collettività, l’informazione sulla propria attività professionale, sull’organizzazione e struttura dello studio, sulle eventuali specializzazioni e titoli scientifici e professionali posseduti. 2. Le informazioni diffuse pubblicamente con qualunque mezzo, anche informatico, debbono essere trasparenti, veritiere, corrette, non equivoche, non ingannevoli, non denigratorie o suggestive e non comparative”.

Inoltre l’art. 35 aggiunge che “1. L’avvocato che dà informazioni sulla propria attività professionale, quali che siano i mezzi utilizzati per rendere le stesse, deve rispettare i doveri di verità, correttezza, trasparenza, segretezza e riservatezza, facendo in ogni caso riferimento alla natura e ai limiti dell’obbligazione professionale. 2. L’avvocato non deve dare informazioni comparative con altri professionisti né equivoche, ingannevoli, denigratorie, suggestive o che contengano riferimenti a titoli, funzioni o incarichi non inerenti l’attività professionale. […] 9. Le forme e le modalità delle informazioni devono comunque rispettare i principi di dignità e decoro della professione”.

Restando sul piano dei limiti legali alla pubblicità per gli avvocati, fermi i divieti espressi, proprio quest’ultimo elemento della dignità e decoro della professione dell’avvocato sembra costituire un limite alla possibilità di una certa pubblicità per gli avvocati.

Chiaramente è una previsione che rinvia a dati non delineati in modo preciso, ma con il vantaggio sicuramente di potersi adattare al contesto che muta nel tempo.

Ad esempio, si può ritenere conforme alla dignità e al decoro della professione dell’avvocato una pubblicità di avvocati alla radio o trasmessa in un cinema prima dello spettacolo? Chiaramente le sensibilità possono essere diverse, ma è indubbio che ciò che, solo qualche anno fa, si sarebbe ritenuto deontologicamente vietato oggi forse non lo è e sicuramente domani non lo sarà.

Ma vorrei tornate al concetto sopra espresso circa la pubblicità per gli avvocati. Tali pubblicità dell’avvocato ai limiti della deontologia sono a mio avviso comunque non opportune: non pongono in luce il valore del professionista e sminuiscono la sua immagine.

A differenza delle aziende, gli avvocati non sono per il pubblico equiparabili a un’impresa: la pubblicità degli avvocati posta in essere con le stesse tecniche commerciali delle aziende a mio avviso rischia di essere vista nel pubblico come un elemento di disvalore.

Quale pubblicità scegliere per gli avvocati?

Come anticipato, a nostro avviso la pubblicità per gli avvocati deve mirare a creare un valore per il professionista: deve consentire di essere trovati e non deve mirare a proporsi; deve poi porre in luce le esperienze e qualità degli avvocati.

Generalmente i consulenti di marketing hanno esperienza nelle aziende e nella loro pubblicità ma non con gli avvocati: tendono a proporre soluzioni che però non si adattano al contesto professionale.

A mio avviso la pubblicità migliore per gli avvocati è quella non sponsorizzata ma quella naturare: un blog consente tutto questo.

Ha un contenuto, sperabilmente di qualità, e permette di farsi conoscere non con la pubblicità dell’avvocato ma attraverso i motori di ricerca: sono i clienti che trovano gli avvocati e non l’avvocato che si propone al cliente.

Inoltre i clienti trovano contenuti specifici, in linea con la loro richiesta ed esigenza.

Per questo ho scelto di raccontare di chi mi ha permesso questo aumento di contatti e clienti in poco tempo.

Pubblicità avvocato: non basta avere un blog o scrivere molti articoli: queste notizie devono essere trovate dai clienti, con preferenza rispetto ad altre. Vedo molti blog anche di avvocati ma quel che manca è utilizzare delle tecniche di marketing adattato specificatamente agli avvocati. Senza lo sforzo per elaborare i contenuto magari è notevole ma i risultati per l’avvocato sono molto al di sotto delle aspettative.

Pubblicità avvocati: come avere un blog con visite e che porta clienti.

Pubblicità avvocati: come avere un blog che porta visite e clienti?

Il metodo elaborato da Valore Professionista unisce l’esperienza del mio blog con le tecniche di web marketing, adattate però al contesto professionale degli avvocati. Il mio blog anche prima funzionava e aveva molti accessi e riscontri positivi (complimenti da colleghi, inviti a convegni, citazioni in articoli, ecc.): ma oggi, grazie alle indicazioni di chi segue Valore Professionista, è anche uno strumento per farmi conoscere da nuove persone che cercano la mia professionalità.

Il blog degli avvocati serve per farsi trovare da chi cerca un avvocato: è necessario certamente avere una qualità di contenuti ma anche un metodo per valorizzarli.

A questo metodo, unico perché elaborato empiricamente da Valore Professionista adattando tecniche di pubblicità e web marketing agli studi legali e all'avvocato e verificando quali funzionavano, devo qualcosa e penso che -come me- anche altri avvocati debbano poter avere questa possibilità.

Pubblicità avvocato: quanto impegnativo è avere un blog che funziona?

Pubblicità avvocati: L’impegno è minore di qual che si può pensare.

Certamente avere decine di nuovi clienti all’anno ripaga ampiamente il tempo impiegato per il blog (non più di un paio d’ore alla settimana) e i costi di chi permette questo salto di qualità (qualche centinaio di euro al mese).

Valore professionista mi ha aiutato nel capire quale pubblicità per l’avvocato era più giusta e nel percorso di crescita del mio blog: il nostro percorso ha permesso a me di crescere e a Valore professionista di elaborare un metodo specifico per gli avvocati.

Valore Professionista opera solo con professionisti che sceglie e limita la sua consulenza a un solo studio di avvocati per provincia per garantire maggiormente i risultati attesi e consentire all’avvocato di valorizzare la sua specifica professionalità e distinguersi dagli altri.

Pubblicità avvocati: i contatti

Se siete interessati o anche solo volete più notizie su questo metodo relativo alla pubblicità per avvocati specificatamente pensata per lo studio legale chiamatemi allo 0418878980 e o scrivetemi info@avvocatoticozzi.it: vi darò ulteriori indicazioni e vi metterò con piacere in contatto con chi segue questo servizio a numero chiuso.

Marco Ticozzi Avvocato Venezia

Richiedi una consulenza

contattaci