Blog

Cos’è il modello 231 e perché è importante per la tua impresa

14 giugno 2025

Modello 231: cos’è e come protegge l’azienda? Il modello 231 è previsto dal d.lgs. 231/01 per prevenire la responsabilità penale delle imprese. Serve a individuare e controllare i rischi-reato. In questo articolo rispondiamo in modo chiaro alla domanda “cos’è il modello 231”, spiegando come funziona e perché conviene adottarlo.

Cos’è il modello 231

Cos’è il modello 231: definizione chiara e base normativa

Il modello 231 è un sistema di organizzazione e gestione adottabile volontariamente da enti e società per prevenire il rischio di responsabilità penale in caso di reati commessi da amministratori, dirigenti o dipendenti. La sua base giuridica è il decreto legislativo 231 del 2001, che ha introdotto nel nostro ordinamento la responsabilità “amministrativa” degli enti per alcuni reati.

Ma cos’è il modello 231 in termini concreti? È un documento che individua le aree a rischio reato, prevede misure di controllo interne e stabilisce regole di condotta, formazione e vigilanza. La sua funzione è quella di impedire o limitare la commissione di reati all’interno dell’organizzazione e, in caso di procedimento penale, dimostrare che l’ente ha fatto tutto il possibile per prevenirli.

Il legislatore ha previsto che, se l’ente si è dotato di un modello efficace e lo ha attuato correttamente, può essere esonerato da responsabilità. Per questo motivo, il modello 231 non è un semplice documento formale, ma un vero strumento di protezione e gestione del rischio legale.

Qual è lo scopo del modello 231 per l’impresa

Il modello 231 ha uno scopo duplice: prevenire i reati e proteggere l’ente da sanzioni penali e interdittive. In pratica, permette all’impresa di dimostrare di aver messo in atto tutte le misure necessarie per evitare comportamenti illeciti da parte dei suoi collaboratori, soprattutto nelle aree più esposte (appalti, sicurezza, relazioni con la PA, ecc.).

Dal punto di vista pratico, l’adozione del modello aiuta anche a migliorare la trasparenza nei processi decisionali, rafforzare i controlli interni e sensibilizzare il personale sul rispetto delle regole. Per molte aziende, questo si traduce anche in un vantaggio competitivo: avere un modello 231 aggiornato e ben applicato è oggi spesso un requisito per partecipare a gare pubbliche, collaborazioni istituzionali o relazioni con grandi clienti.

Non si tratta quindi solo di una “copertura legale”, ma di una scelta strategica che incide sulla governance e sull’immagine dell’azienda. Sempre più realtà, anche di piccole e medie dimensioni, stanno riconoscendo l’importanza di dotarsi di un sistema conforme al d.lgs. 231/01.

Come funziona il modello 231: cosa prevede in concreto

Il funzionamento del modello 231 si basa su alcuni passaggi fondamentali: l’identificazione delle aree aziendali a rischio reato, la definizione di protocolli e misure di prevenzione, la nomina di un Organismo di Vigilanza e l’attuazione di un sistema disciplinare. Ogni impresa deve costruire il proprio modello in modo personalizzato, tenendo conto della propria struttura, delle attività svolte e dei rischi specifici.

Nel dettaglio, il modello contiene una mappatura dei processi a rischio, un codice etico, una serie di procedure interne e un piano di formazione per i dipendenti. Inoltre, prevede sistemi di segnalazione (whistleblowing), controlli periodici e l’obbligo di aggiornamento. Tutti questi elementi devono essere documentati, applicati concretamente e verificati nel tempo.

Il modello, per essere efficace, non deve rimanere sulla carta: è fondamentale che venga integrato nella cultura aziendale. Solo in questo modo può svolgere la sua funzione protettiva ed essere considerato valido anche in sede giudiziaria.

Cos’è l’Organismo di Vigilanza e quale ruolo ha

All’interno del modello 231, un ruolo centrale è affidato all’Organismo di Vigilanza (OdV). Ma cos’è questo organismo e quali sono le sue funzioni? Si tratta di un organo interno, dotato di autonomia e professionalità, incaricato di vigilare sull’efficace attuazione del modello e proporne gli aggiornamenti quando necessario.

L’OdV deve essere indipendente rispetto alla direzione aziendale e composto da soggetti con competenze giuridiche e organizzative. Nelle realtà più strutturate è spesso un collegio di tre membri, mentre nelle piccole e medie imprese può essere anche monocratico. La sua attività consiste nella raccolta di informazioni, nell’analisi delle segnalazioni, nel controllo dell’attuazione dei protocolli e nella verifica periodica dei comportamenti aziendali.

La presenza dell’Organismo di Vigilanza è uno degli elementi che rendono il modello 231 efficace e credibile. Senza un OdV attivo e documentato, infatti, l’intero sistema rischia di essere considerato solo formale e non idoneo a esonerare l’ente da responsabilità.

Chi deve adottare il modello 231 e quando conviene

Il modello 231 è facoltativo, ma la sua adozione è fortemente consigliata per tutte le imprese, soprattutto quelle operanti in settori sensibili o che intrattengono rapporti con la pubblica amministrazione. Non ci sono soggetti obbligati per legge, ma l’assenza di un modello può esporre a gravi rischi legali ed economici.

Conviene adottarlo quando si vogliono prevenire reati come corruzione, frode, reati ambientali, sicurezza sul lavoro e molti altri previsti dal decreto. È anche utile quando si partecipano a gare pubbliche, si accede a fondi pubblici, si lavora in filiere complesse o si hanno soci/investitori attenti alla compliance.

Anche le PMI possono trarre grande beneficio dall’adozione di un modello 231 semplificato ma efficace, specialmente se operano in contesti regolamentati. In ogni caso, l’adozione non deve essere vista come un obbligo burocratico, ma come un’opportunità per strutturare l’azienda secondo criteri di legalità, controllo e trasparenza.

Chi lo redige e come viene personalizzato

La redazione del modello 231 richiede una competenza specialistica. È un lavoro che coinvolge avvocati esperti in diritto penale d’impresa e consulenti con conoscenze in materia di organizzazione aziendale e gestione del rischio. Non esistono modelli “standard” validi per tutte le realtà: ogni impresa deve adottare un documento cucito su misura.

Il processo prevede una prima fase di analisi interna (due diligence), la mappatura dei rischi-reato, la redazione dei protocolli, la definizione del sistema disciplinare e la formazione del personale. Tutto ciò deve essere adattato al settore di attività, alla dimensione, alla struttura organizzativa e ai processi critici dell’impresa.

Lo Studio Legale dell’Avv. Prof. Marco Ticozzi, operativo a Padova, Treviso, Venezia e Mestre, presta assistenza completa in questa fase, collaborando con società di compliance per offrire soluzioni concrete e aggiornabili. L’obiettivo è predisporre un modello realmente utile, capace di prevenire e, se necessario, difendere.

Conclusione

Capire cos’è il modello 231 è il primo passo per ogni impresa che voglia tutelarsi da responsabilità penali e costruire una struttura organizzativa solida. Non si tratta solo di un documento da tenere in archivio, ma di un sistema dinamico, adattabile e concreto che, se ben costruito e aggiornato, può fare la differenza in caso di procedimenti penali o ispezioni.

Il modello 231 diventa efficace quando viene progettato sulla base delle reali esigenze dell’ente, applicato in modo coerente e vigilato da un organismo competente. È una scelta di responsabilità, ma anche di competitività. Sempre più clienti, partner e amministrazioni pubbliche lo considerano un requisito di affidabilità.

Lo Studio Legale dell’Avv. Prof. Marco Ticozzi, attivo a Padova, Treviso, Venezia e Mestre, supporta le imprese nella redazione e gestione del modello 231, affiancandole con un approccio personalizzato, tecnico e operativo.

Se desideri una consulenza legale sul modello 231, puoi contattare i recapiti dello studio presenti nella pagina.

FAQ: cos’è il modello 231

Cos’è il modello 231 in parole semplici?

È un sistema che serve a evitare sanzioni penali per l’impresa. Previene i reati organizzando controlli interni e regole comportamentali.

Da quando esiste il modello 231?

È stato introdotto in Italia dal decreto legislativo 231 del 2001, che ha previsto la responsabilità degli enti per alcuni reati commessi da chi lavora nell’azienda.

Cos’è un modello 231 efficace?

È un modello su misura, aggiornato e realmente applicato. Deve identificare i rischi dell’impresa, contenere misure di prevenzione e avere un organismo di vigilanza attivo.

Chi è obbligato a dotarsi del modello 231?

Nessuno è obbligato, ma è altamente consigliato per tutte le imprese, soprattutto quelle che operano con enti pubblici o in settori a rischio.

Chi redige il modello 231?

Avvocati e consulenti esperti in compliance aziendale. Serve una competenza specifica per costruire un sistema valido e difendibile.

Quali reati previene il modello 231?

Corruzione, frodi, reati ambientali, sicurezza sul lavoro, riciclaggio, delitti informatici, concussione e molti altri previsti dal decreto.

Il modello 231 vale per tutte le aziende?

Sì, con le dovute personalizzazioni. Anche le PMI possono adottarlo in forma semplificata e trarne grandi benefici.

Cos’è l’Organismo di Vigilanza?

È un organo interno che controlla l’attuazione del modello, segnala irregolarità e ne propone gli aggiornamenti.

Marco Ticozzi Avvocato Venezia

Richiedi una consulenza

contattaci