Calcolo assegno mantenimento figli: a quanto ammonta nel 2023?
Nella mia esperienza di avvocato a Mestre Venezia, Padova e
Treviso ma anche in tutta Italia, mi accorgo che nelle cause di separazione e
divorzio si discute spesso dell’assegno di mantenimento per i figli, specie se
maggiorenni.
I clienti spesso chiedono come si possa procedere nel 2023 al
calcolo dell’assegno per i figli e se debba essere pagato anche
per i maggiorenni e fino a quando.

Calcolo assegno mantenimento figli: come si fa nel 2023?
Prima di vedere alcune indicazioni matematiche che possono
essere utili al calcolo dell’assegno di mantenimento per i figli, occorre
anzitutto precisare che in realtà non esiste un modello matematico.
Non ci sono criteri matematici per effettuare un calcolo
dell’assegno. Per cui non è possibile fare una previsione esatta di quale
ipotetico mantenimento per i figli potrà essere disposto dal Tribunale. Chiaramente,
l'avvocato che segue questi contenziosi è in grado di fare una previsione
abbastanza attendibile pur in una forbice.
Ma sulla base di quali criteri viene calcolato l’assegno di
mantenimento dei figli?
Nella sostanza i due dati principali da considerare sono:
- il reddito e le disponibilità economiche dei due genitori;
- il tempo di permanenza dei figli con ciascun genitore.
Il tempo trascorso dai figli con ciascun genitore
Chiaramente se i genitori passano pari tempo con i figli, sostengono
in egual misura determinate spese (ad esempio per i pasti o per i maggiori
costi di utenze, ecc.). Per contro, quando un genitore tiene prevalentemente i
figli, sarà tale soggetto ad essere gravato di maggiori costi.
Per cui, il primo dato da considerare nel calcolo dell’assegno
di mantenimento è dato appunto dal tempo trascorso dai figli con ciascun
genitore.
Occorre però sottolineare che, quando anche il tempo trascorso
con ogni genitore sia uguale, non è da escludere l’assegno di
un genitore all’altro per il sostentamento del figlio.
Sia perché è da considerare anche la capacità economica di
ciascun genitore e sia anche perché è da considerare un altro aspetto
rilevante.
Anche in caso di affidamento condiviso dei figli, gli stessi
restano prevalentemente con un genitore. Se a questo genitore viene concesso un
assegno per i figli sarà gravato delle spese ordinarie: occorre
ricordare che, in presenza di un mantenimento, le spese ordinarie gravano sul
genitore che riceve l’assegno e quelle straordinarie vanno divise tra entrambi
i genitori.
Per cui, la previsione di un assegno di mantenimento può
esserci anche in presenza di redditi analoghi e di pari tempo passato dai genitori
con i figli: anche se non vi è in questo caso la necessità di parificare una
differenza economica (dei costi sostenuti o dei redditi) l’assegno si
giustifica per forfettizzare i costi ordinari posti a carico di chi lo riceve.
In conclusione sul punto:
- nella determinazione e calcolo dell’assegno di mantenimento per
i figli nel 2023 occorre tenere conto del tempo trascorso con ciascun genitore;
- più sarà differente questo tempo e più si giustifica un
aumento dell’assegno;
- anche in presenza di una gestione con pari impegno dei genitori,
l’assegno si può giustificare o per la differenza delle possibilità economiche dei
genitori o per forfettizzare le spese ordinarie che gravano su chi riceve il
mantenimento.
Chiaramente, l’alternativa potrebbe essere quella di dividere
al 50% (o con diversa percentuale concordata) non solo le spese straordinarie
ma anche quelle ordinarie: nessun assegno e ogni spesa divisa. Ma si tratta di
una soluzione di non facile gestione sia per la quantità di poste da verificare
e compensare e sia per la possibilità che un genitore contesti il singolo
acquisto perché non necessari, troppo costoso, ecc.
La rilevanza nel 2023 della situazione economica dei coniugi nel calcolo dell’assegno di mantenimento dei figli
Nel calcolo dell'assegno di mantenimento per i figli, una
variabile fondamentale è la condizione economica di entrambi i genitori. È
essenziale analizzare e confrontare la capacità economica dei due coniugi per
determinare l'ammontare dell'assegno. Questo perché l'obiettivo primario è
garantire il benessere del figlio o dei figli, assicurando una condizione di
vita proporzionata ai mezzi dei genitori e il più possibile simile a quella
goduta durante il matrimonio. Pertanto, se c'è una notevole disparità nei
redditi tra i due coniugi, colui che ha una capacità economica superiore sarà
chiamato a contribuire in misura maggiore. Ad esempio, se un genitore guadagna
significativamente di più dell'altro, è probabile che debba versare un mantenimento
maggiore per garantire che i figli non subiscano ripercussioni negative dal
punto di vista economico a seguito della separazione dei genitori.
Interessante sul punto è quanto evidenziato da Cass. 16
settembre 2020, n. 19299: “a seguito della separazione personale, nel
quantificare l'ammontare del contributo dovuto dal genitore non collocatario
per il mantenimento del figlio minore, deve osservarsi il principio di
proporzionalità, che richiede una valutazione comparata dei redditi di entrambi
i genitori, oltre alla considerazione delle esigenze attuali del figlio e del
tenore di vita da lui goduto (Cass. 1 marzo 2018, n. 4811)”. La sentenza poi
prosegue evidenziando che “l'art. 155 c.c., nell'imporre a ciascuno dei coniugi
l'obbligo di provvedere al mantenimento dei figli in misura proporzionale al
proprio reddito, individua, quali elementi da tenere in conto nella,
determinazione dell'assegno, oltre alle esigenze dei figli, il tenore di vita
dallo stesso goduto in costanza di convivenza, i tempi di permanenza presso
ciascuno di essi e la valenza economica dei compiti domestici e di cura da loro
assunti, nonché, appunto, le risorse economiche di entrambi i genitori (Cass.
10 luglio 2013, n. 17089)” (Cass. 16 settembre 2020, n. 19299 su assegno
mantenimento figli calcolo).
Altre variabili per la determinazione del mantenimento del figlio
Oltre alla capacità economica dei genitori e al tempo di
permanenza con ciascun genitore, il calcolo dell'assegno di mantenimento per i
figli è influenzato da una serie di altre variabili che possono incidere
notevolmente sull'ammontare definitivo. Una di queste è sicuramente la presenza
di un assegno per il coniuge: se uno dei genitori è già tenuto
a versare un mantenimento al coniuge, ciò potrebbe ridurre la sua capacità di
contribuire al sostentamento dei figli, dato che tale assegno riduce la
disponibilità economica netta.
L'assegnazione della casa coniugale è un altro fattore
rilevante. Se uno dei coniugi ha ottenuto l'assegnazione della casa familiare,
ciò potrebbe eliminare o almeno ridurre significativamente i suoi costi
abitativi. Al contrario, se l'altro genitore non ha a disposizione altri
immobili di proprietà e si vede obbligato ad andare in locazione, le sue spese
mensili aumenteranno, riducendo così la sua capacità di contribuire al
mantenimento dei figli.
Tutti questi fattori, insieme ad altri potenzialmente
rilevanti, devono essere attentamente valutati dai giudici o dagli avvocati
durante la fase di negoziazione e definizione dell'assegno di mantenimento, in
modo da assicurare equità e tutelare il benessere dei figli.
Calcolo dell’assegno di mantenimento dei figli nel 2023: a quanto ammonta?
Ma spiegato quali sono i fattori determinanti per il calcolo
dell’assegno di mantenimento dei figli nel 2023, è possibile avere dei criteri
di quantificazione?
A quale percentuale dello stipendio può ammontare un assegno
di mantenimento nel 2023?
Indichiamo delle regole di massima:
- un assegno di mantenimento per un figlio difficilmente è inferiore a 200 o 250 euro: come detto, la sola presenza di un assegno grava il soggetto che lo riceve delle spese ordinarie del figlio;
- tale importo minimo viene posto a carico anche del genitore che sia disoccupato o senza redditi;
- Un assegno di mantenimento per un figlio nel 2023 è di circa
350 – 500 euro se i genitori hanno dei redditi medi (diciamo tra i 1500 e i
2000 euro al mese netti);
- in presenza di più figli di solito l’assegno di mantenimento
aumenta in modo meno che proporzionale: ad esempio per un figlio 400 euro ma
per due figli 700 euro.
Questi dati sono dati dall’esperienza e possono variare molto:
sia perché già contengono un range e sia perché n presenza di redditi diversi
possono variare anche molto.
Un’ipotesi del Tribunale di Monza per la determinazione del contributo economico per il figlio
Il Tribunale di Monza, nel 2008, ha delineato delle chiare
linee guida per il calcolo dell'assegno di mantenimento dei figli minori.
Queste direttive considerano diversi scenari basati sul reddito, sul numero di
figli coinvolti e sulla presenza o assenza di un assegno di mantenimento per il
coniuge affidatario.
Nel caso in cui non venga liquidato un assegno per il
mantenimento al coniuge affidatario: Prendendo in considerazione situazioni
reddituali medie (ad esempio, un reddito da operaio o impiegato, oscillante tra
€ 1.200,00 e € 1.600,00 mensili, erogato per 13 o 14 mensilità) e in assenza di
condizioni particolari come la proprietà di numerosi immobili o depositi
bancari cospicui, l'assegno per i figli si calcola come segue:
- Per un figlio: circa il 25% del reddito, ovvero tra € 300,00
e € 400,00.
- Per due figli: circa il 40% del reddito, ovvero tra € 480,00
e € 640,00.
- Per tre figli: circa il 50% del reddito, ovvero tra € 600,00
e € 800,00.
Nel caso in cui venga liquidato un assegno per il
mantenimento al coniuge affidatario: Tenendo sempre presente le medie
situazioni reddituali citate in precedenza, l'assegno di mantenimento per i
figli si determina in base ai seguenti criteri:
Per un figlio: circa 1/5 del reddito, ovvero tra € 240,00 e
€ 320,00.
Per due figli: circa 1/3 del reddito, ovvero tra € 400,00 e
€ 535,00.
Per tre figli: circa 2/5 del reddito, ovvero tra € 480,00 e
€ 640,00.
È importante notare che, in questo secondo scenario, si
tiene conto delle necessità economiche del coniuge obbligato, che potrebbe
dover sostenere ulteriori spese, come la ricerca di una nuova abitazione.
Pertanto, i parametri indicati possono subire variazioni in base all'ammontare
dell'assegno destinato al coniuge affidatario dei figli. Queste
linee guida, fornite dal Tribunale di Monza, offrono un quadro di riferimento
per garantire equità nella definizione degli importi di mantenimento, ma ogni
situazione specifica richiede una valutazione dettagliata e personalizzata.
Calcolo assegno mantenimento figli 2023: conclusioni
Nel 2023, la questione dell'assegno di mantenimento per i figli rimane centrale nelle cause di separazione e divorzio. Non esiste una formula matematica rigida per determinare l'importo, ma si basa su una serie di fattori, principalmente il reddito e le disponibilità economiche dei genitori e il tempo che i figli trascorrono con ciascun genitore. Altre variabili, come l'assegno di mantenimento per il coniuge e l'assegnazione della casa coniugale, influenzano anche la determinazione dell'importo. Mentre le cifre fornite possono offrire un'indicazione generale, ogni situazione è unica e richiede una valutazione dettagliata. Le linee guida fornite dal Tribunale di Monza possono fungere da punto di riferimento, ma è essenziale affidarsi all'esperienza e alla competenza di un avvocato per assicurarsi che l'assegno di mantenimento sia equo e rifletta le necessità e le capacità dei genitori coinvolti.
di Marco Ticozzi