20 dicembre 2024
Calcolo assegno mantenimento figli: a quanto ammonta nel 2024 e 2025?
Nel corso delle separazioni e dei divorzi, il tema dell’assegno mantenimento figli assume un ruolo centrale, soprattutto quando si tratta di stabilire importi adeguati in base alle diverse situazioni economiche. Molti si chiedono se esistano tabelle mantenimento figli 2024 e 2025 in grado di fornire parametri chiari, oppure come procedere al calcolo assegno mantenimento figli quando il reddito del genitore pagante è di 1500, 1000, 1900 o 3000 euro. Inoltre, sorgono dubbi su fino a quando debba essere versato l’assegno, in particolare per i figli maggiorenni: esiste una nuova legge per il mantanimento dei figli del 2024?
In questa guida offriamo alcune indicazioni utili per comprendere meglio come quantificare e definire il mantenimento dei figli nel 2024 e 2025, con particolare attenzione alle diverse fasce di reddito, compreso il caso di mantenimento figli stipendio 1500 euro al mese oppure 1000, 1900 o 3000 euro. L’obiettivo è fornire un orientamento iniziale per affrontare con maggiore consapevolezza una tematica tanto delicata.
Calcolo assegno mantenimento figli nel 2024 e 2025: orientarsi tra esigenze e capacità economiche
Prima di vedere alcune indicazioni matematiche che possono essere utili al calcolo dell’assegno di mantenimento per i figli, occorre anzitutto precisare che in realtà non esiste un modello matematico. Non ci sono criteri matematici per effettuare un calcolo dell’assegno. Per cui non è possibile fare una previsione esatta di quale ipotetico mantenimento per i figli potrà essere disposto dal Tribunale. Chiaramente, l'avvocato che segue questi contenziosi è in grado di fare una previsione abbastanza attendibile pur in una forbice. Ma sulla base di quali criteri viene calcolato l’assegno di mantenimento dei figli? Nella sostanza i due dati principali da considerare sono:
- il reddito e le disponibilità economiche dei due genitori;
- il tempo di permanenza dei figli con ciascun genitore.
Il tempo trascorso dai figli con ciascun genitore
Chiaramente se i genitori passano pari tempo con i figli, sostengono in egual misura determinate spese (ad esempio per i pasti o per i maggiori costi di utenze, ecc.). Per contro, quando un genitore tiene prevalentemente i figli, sarà tale soggetto ad essere gravato di maggiori costi. Per cui, il primo dato da considerare nel calcolo dell’assegno di mantenimento è dato appunto dal tempo trascorso dai figli con ciascun genitore. Occorre però sottolineare che, quando anche il tempo trascorso con ogni genitore sia uguale, non è da escludere l’assegno di un genitore all’altro per il sostentamento del figlio. Sia perché è da considerare anche la capacità economica di ciascun genitore e sia anche perché è da considerare un altro aspetto rilevante. Anche in caso di affidamento condiviso dei figli, gli stessi restano prevalentemente con un genitore. Se a questo genitore viene concesso un assegno per i figli sarà gravato delle spese ordinarie: occorre ricordare che, in presenza di un mantenimento, le spese ordinarie gravano sul genitore che riceve l’assegno e quelle straordinarie vanno divise tra entrambi i genitori. Per cui, la previsione di un assegno di mantenimento può esserci anche in presenza di redditi analoghi e di pari tempo passato dai genitori con i figli: anche se non vi è in questo caso la necessità di parificare una differenza economica (dei costi sostenuti o dei redditi) l’assegno si giustifica per forfettizzare i costi ordinari posti a carico di chi lo riceve. In conclusione sul punto:
- nella determinazione e calcolo dell’assegno di mantenimento per i figli nel 2024 e 2025 occorre tenere conto del tempo trascorso con ciascun genitore;
- più sarà differente questo tempo e più si giustifica un aumento dell’assegno;
- anche in presenza di una gestione con pari impegno dei genitori, l’assegno si può giustificare o per la differenza delle possibilità economiche dei genitori o per forfettizzare le spese ordinarie che gravano su chi riceve il mantenimento. Chiaramente, l’alternativa potrebbe essere quella di dividere al 50% (o con diversa percentuale concordata) non solo le spese straordinarie ma anche quelle ordinarie: nessun assegno e ogni spesa divisa. Ma si tratta di una soluzione di non facile gestione sia per la quantità di poste da verificare e compensare e sia per la possibilità che un genitore contesti il singolo acquisto perché non necessari, troppo costoso, ecc.
La rilevanza del reddito e della situazione familiare
Nel calcolo dell'assegno di mantenimento per i figli, una variabile fondamentale è la condizione economica di entrambi i genitori. È essenziale analizzare e confrontare la capacità economica dei due coniugi per determinare l'ammontare dell'assegno. Questo perché l'obiettivo primario è garantire il benessere del figlio o dei figli, assicurando una condizione di vita proporzionata ai mezzi dei genitori e il più possibile simile a quella goduta durante il matrimonio. Pertanto, se c'è una notevole disparità nei redditi tra i due coniugi, colui che ha una capacità economica superiore sarà chiamato a contribuire in misura maggiore. Ad esempio, se un genitore guadagna significativamente di più dell'altro, è probabile che debba versare un mantenimento maggiore per garantire che i figli non subiscano ripercussioni negative dal punto di vista economico a seguito della separazione dei genitori. Interessante sul punto è quanto evidenziato da Cass. 16 settembre 2020, n. 19299: “a seguito della separazione personale, nel quantificare l'ammontare del contributo dovuto dal genitore non collocatario per il mantenimento del figlio minore, deve osservarsi il principio di proporzionalità, che richiede una valutazione comparata dei redditi di entrambi i genitori, oltre alla considerazione delle esigenze attuali del figlio e del tenore di vita da lui goduto (Cass. 1 marzo 2018, n. 4811)”. La sentenza poi prosegue evidenziando che “l'art. 155 c.c., nell'imporre a ciascuno dei coniugi l'obbligo di provvedere al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito, individua, quali elementi da tenere in conto nella, determinazione dell'assegno, oltre alle esigenze dei figli, il tenore di vita dallo stesso goduto in costanza di convivenza, i tempi di permanenza presso ciascuno di essi e la valenza economica dei compiti domestici e di cura da loro assunti, nonché, appunto, le risorse economiche di entrambi i genitori (Cass. 10 luglio 2013, n. 17089)” (Cass. 16 settembre 2020, n. 19299 su assegno mantenimento figli calcolo).
Altre variabili per la determinazione del mantenimento del figlio
Oltre alla capacità economica dei genitori e al tempo di permanenza con ciascun genitore, il calcolo dell'assegno di mantenimento per i figli è influenzato da una serie di altre variabili che possono incidere notevolmente sull'ammontare definitivo. Una di queste è sicuramente la presenza di un assegno per il coniuge: se uno dei genitori è già tenuto a versare un mantenimento al coniuge, ciò potrebbe ridurre la sua capacità di contribuire al sostentamento dei figli, dato che tale assegno riduce la disponibilità economica netta. L'assegnazione della casa coniugale è un altro fattore rilevante. Se uno dei coniugi ha ottenuto l'assegnazione della casa familiare, ciò potrebbe eliminare o almeno ridurre significativamente i suoi costi abitativi. Al contrario, se l'altro genitore non ha a disposizione altri immobili di proprietà e si vede obbligato ad andare in locazione, le sue spese mensili aumenteranno, riducendo così la sua capacità di contribuire al mantenimento dei figli. Tutti questi fattori, insieme ad altri potenzialmente rilevanti, devono essere attentamente valutati dai giudici o dagli avvocati durante la fase di negoziazione e definizione dell'assegno di mantenimento, in modo da assicurare equità e tutelare il benessere dei figli.
Tabelle mantenimento figli 2024 e 2025: esistono parametri ufficiali?
Ma spiegato quali sono i fattori determinanti per il calcolo dell’assegno di mantenimento dei figli nel 2024 e 2025, è possibile avere delle tabelle o dei criteri di quantificazione? A quale percentuale dello stipendio può ammontare un assegno di mantenimento nel 2024 e 2025? Non esistono tabelle ufficiali ma indichiamo delle regole di massima:
- un assegno di mantenimento per un figlio difficilmente è inferiore a 200 o 250 euro: come detto, la sola presenza di un assegno grava il soggetto che lo riceve delle spese ordinarie del figlio;
- tale importo minimo viene posto a carico anche del genitore che sia disoccupato o senza redditi;
- Un assegno di mantenimento per un figlio nel 2024 e 2025 è di circa 350 – 500 euro se i genitori hanno dei redditi medi (diciamo tra i 1500 e i 2000 euro al mese netti);
- in presenza di più figli di solito l’assegno di mantenimento aumenta in modo meno che proporzionale: ad esempio per un figlio 400 euro ma per due figli 700 euro. Questi dati sono dati dall’esperienza e possono variare molto: sia perché già contengono un range e sia perché n presenza di redditi diversi possono variare anche molto.
Un’ipotesi del Tribunale di Monza per la determinazione del contributo economico per il figlio
Il Tribunale di Monza, nel 2008, ha delineato delle chiare linee guida per il calcolo dell'assegno di mantenimento dei figli minori. Queste direttive considerano diversi scenari basati sul reddito, sul numero di figli coinvolti e sulla presenza o assenza di un assegno di mantenimento per il coniuge affidatario. Nel caso in cui non venga liquidato un assegno per il mantenimento al coniuge affidatario: Prendendo in considerazione situazioni reddituali medie (ad esempio, un reddito da operaio o impiegato, oscillante tra € 1.200,00 e € 1.600,00 mensili, erogato per 13 o 14 mensilità) e in assenza di condizioni particolari come la proprietà di numerosi immobili o depositi bancari cospicui, l'assegno per i figli si calcola come segue:
- Per un figlio: circa il 25% del reddito, ovvero tra € 300,00 e € 400,00.
- Per due figli: circa il 40% del reddito, ovvero tra € 480,00 e € 640,00.
- Per tre figli: circa il 50% del reddito, ovvero tra € 600,00 e € 800,00. Nel caso in cui venga liquidato un assegno per il mantenimento al coniuge affidatario: Tenendo sempre presente le medie situazioni reddituali citate in precedenza, l'assegno di mantenimento per i figli si determina in base ai seguenti criteri:
- Per un figlio: circa 1/5 del reddito, ovvero tra € 240,00 e € 320,00.
- Per due figli: circa 1/3 del reddito, ovvero tra € 400,00 e € 535,00.
- Per tre figli: circa 2/5 del reddito, ovvero tra € 480,00 e € 640,00. È importante notare che, in questo secondo scenario, si tiene conto delle necessità economiche del coniuge obbligato, che potrebbe dover sostenere ulteriori spese, come la ricerca di una nuova abitazione. Pertanto, i parametri indicati possono subire variazioni in base all'ammontare dell'assegno destinato al coniuge affidatario dei figli. Queste linee guida, fornite dal Tribunale di Monza, offrono un quadro di riferimento per garantire equità nella definizione degli importi di mantenimento, ma ogni situazione specifica richiede una valutazione dettagliata e personalizzata.
Mantenimento Figli Stipendio 1500 Euro: un esempio concreto
Nell'ambito delle cause di separazione e divorzio, un'attenzione particolare viene riservata alla determinazione dell'assegno di mantenimento per i figli, soprattutto quando si considerano genitori con redditi limitati, come nel caso di uno stipendio mensile netto di 1500 euro. La questione cruciale riguarda la capacità di garantire il benessere dei figli, assicurando loro un tenore di vita dignitoso, nonostante le limitazioni economiche dei genitori. La sfida principale per i genitori con uno stipendio di 1500 euro consiste nel bilanciare le proprie necessità di vita con l'obbligo di contribuire al mantenimento dei figli. In questo contesto, è essenziale considerare che l'importo destinato al mantenimento deve riflettere non solo le esigenze dei figli ma anche la sostenibilità economica per il genitore obbligato al pagamento. quale è il mantenimento per i figli con uno stipendio di 1500 euro al mese? Con uno stipendio di 1500 euro, basandosi sulle indicazioni fornite dal Tribunale di Monza e sulle esperienze professionali nel settore, si può ipotizzare che l'assegno di mantenimento per un figlio possa variare significativamente a seconda delle circostanze specifiche di ogni famiglia. Tuttavia, tenendo conto delle linee guida generali e della necessità di garantire il sostentamento dei figli, l'importo potrebbe oscillare intorno al 25-30% dello stipendio netto mensile. Questo significa che per un genitore con uno stipendio di 1500 euro, l'assegno di mantenimento potrebbe situarsi tra i 375 e i 450 euro al mese per un figlio. Se i figli fossero più di uno dovrebbe prevedersi un aumento che, però, come detto, non è la moltiplicazione dell'assegno prevedibile per un solo figlio per il numero dei figli: per cui il mantenimento per due figli potrebbe essere orientativamente compreso tra i 500 e i 650 euro. È importante sottolineare che tali stime sono indicative e che l'assegno di mantenimento definitivo sarà sempre determinato considerando le esigenze specifiche dei figli, il tenore di vita precedentemente goduto e le capacità economiche di entrambi i genitori. La flessibilità in questi calcoli riflette l'intenzione di assicurare il massimo beneficio per i figli, mantenendo al contempo un equilibrio finanziario sostenibile per il genitore pagante. In conclusione, la definizione dell'assegno di mantenimento per i figli in contesti di redditi modesti richiede un'attenta valutazione delle necessità di tutte le parti coinvolte. Solo attraverso un'approfondita analisi delle circostanze individuali è possibile stabilire un importo che sia equo e adeguato, garantendo ai figli il sostegno necessario senza sovraccaricare ingiustamente il genitore con un reddito limitato.
Cosa Accade in Caso di Stipendio Superiore, ad esempio di 1900 o 3000 Euro?
Quando si analizzano scenari con redditi più elevati, la determinazione dell'assegno di mantenimento per i figli diventa una questione ancora più complessa, dovendo tenere conto di molteplici fattori e della capacità economica crescente dei genitori. Sebbene non sia possibile stabilire a priori un importo esatto dell'assegno di mantenimento, poiché ogni situazione familiare presenta specificità uniche, l'aumento del reddito del genitore obbligato al pagamento implica generalmente un incremento dell'assegno destinato al sostentamento dei figli. Nel contesto di redditi superiori, come quelli di 2000, 2200, 2500 euro o addirittura di 3000 euro al mese, le linee guida proposte dal Tribunale di Monza possono offrire una base di partenza per la stima dell'assegno di mantenimento. Tuttavia, è importante considerare che, all'aumentare del reddito, la percentuale del reddito destinata al mantenimento potrebbe subire delle decurtazioni per evitare che l'assegno raggiunga cifre eccessivamente elevate, non proporzionate alle effettive esigenze dei figli o alla situazione economica complessiva della famiglia. Ad esempio, per un reddito di 1900 o 2000 euro netti al mese, applicando una percentuale indicativa potremmo considerare un assegno di mantenimento che oscilla intorno al 20-25% del reddito, portando a un importo compreso tra 400 e 500 euro per un figlio. Per redditi di 2200 o 2500 euro, la percentuale potrebbe leggermente diminuire, posizionandosi su cifre proporzionalmente adeguati, per esempio tra 440 e 625 euro, riflettendo sempre l'obiettivo di mantenere un equilibrio tra le necessità dei figli e la sostenibilità per il genitore. Nei casi di stipendi ancora più elevati, come i 3000 euro al mese, l'applicazione delle linee guida del Tribunale di Monza con un'adeguata decurtazione potrebbe portare a stabilire un assegno di mantenimento che, pur aumentando in termini assoluti rispetto a redditi minori, rispetti una proporzione equa e ragionevole. Ad esempio, si potrebbe ipotizzare un assegno compreso tra il 15% e il 20% del reddito, risultando in un range approssimativo da 500 a 750 euro per un figlio, tenendo sempre presente la necessità di adattare tali stime alle specificità di ogni situazione familiare. Chiaramente, anche ora, in presenza di due o più figli, l’aumento non sarebbe nella stessa misura per ogni figlio, ma dovrebbe leggermente diminuire. In conclusione, benché l'assegno di mantenimento tenda ad aumentare con l'incremento del reddito del genitore obbligato, l'applicazione delle percentuali deve essere modulata con attenzione, considerando sempre i principi di proporzionalità, equità e soprattutto il benessere dei figli. La valutazione dettagliata di ogni caso concreto, considerando tutti i fattori rilevanti, è fondamentale per garantire che l'assegno di mantenimento sia adeguato e giusto per tutte le parti coinvolte. È chiamo, ad esempio, che la situazione può essere ben diversa per il coniuge che lascia la casa coniugale e ha necessità di un immobile in affitto rispetto a quello che ha altra casa in proprietà e non deve sostener altri costi: ma, per la stessa ragione, le variabili sono molte e l’esame deve essere concreto.
Nuova legge sul mantenimento dei figli 2024
Nonostante non sia stata introdotta una vera e propria nuova legge sul mantenimento dei figli nel 2024, alcune recenti sentenze pronunciate dai tribunali italiani in questo anno hanno contribuito a meglio definire i casi in cui un figlio maggiorenne può perdere il diritto all’assegno. Secondo queste pronunce, il mantenimento non deve essere considerato una rendita a tempo indeterminato, bensì un sostegno finalizzato a favorire l’autonomia del figlio, sia attraverso la conclusione del percorso di studi, sia tramite il reperimento di un’occupazione adeguata. Le sentenze del 2024 confermano che, se il figlio maggiorenne si dimostra inerte nella ricerca di un impiego, non frequenta con profitto i corsi di studio o rifiuta opportunità lavorative senza giustificazioni, il genitore obbligato può chiedere al giudice di ridurre o revocare del tutto l’assegno. Questo orientamento mira a responsabilizzare il figlio una volta raggiunta la maggiore età, evitando che il mantenimento si protragga oltre ogni limite ragionevole e incentivando una più rapida indipendenza economica.
Tabelle di mantenimento dei figli del 2024 o 2025: conclusioni
Nel 2024 e 2025, la questione dell'assegno di mantenimento per i figli rimane centrale nelle cause di separazione e divorzio. Non esiste una formula matematica rigida per determinare l'importo, ma si basa su una serie di fattori, principalmente il reddito e le disponibilità economiche dei genitori e il tempo che i figli trascorrono con ciascun genitore. Altre variabili, come l'assegno di mantenimento per il coniuge e l'assegnazione della casa coniugale, influenzano anche la determinazione dell'importo. Mentre le cifre fornite possono offrire un'indicazione generale, ogni situazione è unica e richiede una valutazione dettagliata. Le linee guida fornite dal Tribunale di Monza possono fungere da punto di riferimento, ma è essenziale affidarsi all'esperienza e alla competenza di un avvocato per assicurarsi che l'assegno di mantenimento sia equo e rifletta le necessità e le capacità dei genitori coinvolti. di Marco Ticozzi
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